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Horncastle su Espnfc: «Mai sottovalutare l’Italia: una vecchia lezione che torna d’attualità»

Horncastle su Espnfc: «Mai sottovalutare l’Italia: una vecchia lezione che torna d’attualità»

Due partite, altrettante vittorie e l’Italia torna protagonita agli Europei. Addirittura, una delle davorite. Qualcuno ha esagerato così, mentre per l’esperto di calcio italiano di Espnfc, James Horncastle, l’Italia è una squadra che, semplicemente, «non va sottovalutata».

Lo spiega nel solito, accurato longform pubblicato oggi. E che si apre con un brano tratto dall’inno nazionale italiano, che spiega molto della condizione e dell’approccio alla nazionale di Conte alla vigilia di questo torneo: «In una parte del testo si esprime la paura del peggio, il senso di paura e fatalismo sulla sofferenza e sul’umiliazione. Prima degli Europei, il pessimismo intorno a questa squadra ha assunto proporzioni storiche».

Sì, perchè, continuiamo a leggere, «le aspettative erano basse. Addirittura, si faceva risalire questa nazionale al Cesena 2012, perché in quattro di quella squadra erano in campo nel match inaugurale col Belgio. E invece, come al solito, l’Italia dà il meglio di sé quando è una squadra con le spalle al muro. La vittoria per 2-0 sul Belgio nella prima partita ha completamente ribaltato lo scenario. L’Italia non ha solo vinto, ma pure convinto. Quando a Buffon è stato chiesto un commento sulla partita, non ha potuto resistere a una risposta pure ironica e giocosa, ma sempre ‘dispettosa’ verso scettici e nemici: “Vuol dire che siamo meno scarsi di quello che si pensava”».

Poi, un paragone irriverente da parte di Horncastle: «Giaccherini è il Vardy italiano: alcuni scout sostenevano che non avrebbe mai potuto giocare a calcio, invece ora è a un Europeo, pur dopo grandi polemiche e una convocazione osteggiata e controversa. Così come quella di Eder, considerata ingiusta anche alla luce di chi era stato lasciato a casa per fargli spazio, come ad esempio Belotti. E invece, sono lì e sono stati decisivi per le due vittorie che hanno condotto l’Italia fuori dai gironi iniziali».

Da qui, quindi, il monito finale del giornalista inglese: «Le doti migliori di questa squadra sono quelle caratteriali, pur se non immediatamente visibili a occhio nudo: l’orgoglio, l’umiltà e lo spirito e il desiderio collettivo di vendicare le due uscite al primo turno nelle ultime due Coppe del Mondo. Tutto questo rende l’Italia una squadra da tenere d’occhio in questo Europeo, e rinverdisce una vecchia lezione che oggi torna d’attualità: mai sottovalutare gli italiani».

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