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Gianluca Lapadula: ritratto del ‘centravanti pazzo’ che piace tanto al Napoli

Gianluca Lapadula: ritratto del ‘centravanti pazzo’ che piace tanto al Napoli

Il suo nome è ormai ricorrente quando si parla del mercato del Napoli. Quindi, al di là di quantità e qualità dei rumors, qualcosa di vero deve esserci per forza. Quantomeno un interesse di fondo, non velato. Gianluca Lapadula è un prodotto stranissimo del nostro calcio: 26 anni compiuti a febbraio e una carriera esplosa all’improvviso, tra le mani del Pescara che aveva creduto in lui.

Solo che i biancoazzurri d’Abruzzo sono solo un approdo dopo tanto girovagare. Un tour che parte dalla squadra del cuore, che poi è quella della sua città. Gianluca Lapadula è di Torino, la famiglia abita e ha un negozio di fiori al Borgo Filadelfia, feudo granata. Però, è tutta bianconera Juventus. La stessa Juve che, stando alle voci e alle indiscrezioni, gli avrebbe messo gli occhi addosso già da un po’. Dodici anni dopoaver segnato l’inizio della sua carriera, nel 2004. Il vivaio bianconero è il punto di partenza per un giro giovanile e post-giovanile tra Rivoli, Treviso, Pro Vercelli e Ivrea.

Poi, a 19 anni, nel 2009, ecco l’approdo in quella che diventerà la sua agenzia di viaggio e collocamento: il Parma lo acquista, e dall’annata 2009/2010 a quella 2014/2015 lo fa girare tutta l’Italia in prestito. 7 squadre per 5 stagioni, quindi anche qualche incidente di percorso. Poche luci, in verità: i 24 al San Marino, annata 2011/2012, che gli valgono il tentativo in Serie B con il Cesena. Da lì, un nuovo down e la nuova rinascita nel 2013/2014, con il prestito agli sloveni del Gorica (11 gol e la vittoria della coppa nazionale) e poi il boom di Teramo, roba della stagione 2014/2015. 38 presenze, 21 gol e una storica promozione che sarà cancellata dalla giustizia sportiva. È l’anno del non ritorno, in tutti i sensi. Perché quando il Teramo viene ricacciato in Lega Pro e Lapadula torna al Parma, il Parma non esiste più. Fallito.

Gianluca è sul mercato dei free agent, per usare un lessico da americanata. Aspetta una chiamata, è un lusso per la Lega Pro e una scomnmessa affascinante per la Serie B. La prova e la vince il Pescara di Oddo, che gli fa firmare un contratto quadriennale e si assicura 24 gol in 38 partite. Gol di qualità perché di varia fattura, da centravanti classico come da acrobatico fromboliere. Gol anche pazzi, quindi. Proprio come colui che li ha segnati e pensati. Sì, perché Lapadula appartiene a quella categoria di calciatori che spesso lasciano spazio d’azione all’istinto. In campo, con tiri improvvisi o coordinazioni spettacolari ed efficaci. O anche fuori dal campo. Come ad esempio l’anno scorso, quando ha chiesto alla sua fidanzata di sposarlo allo stadio, di fronte a 8500 tifosi del Teramo impazziti per la promozione. Come se non gli fosse già bastato tutto questo, c’è da sottolineare anche l’aspetto scenografico aggiuntivo della proposta: Lapadula, infatti, ha chiesto la mano di Alessia truccato come Mel Gibson in Braveheart. Mezza faccia dipinta di blu. E poi è andato a festeggiare in discoteca, in quello che fu definito “un vero e proprio show”.

Il resto è cronaca recente, anzi recentissima. L’infatuazione per lui da parte del ct del Peru Gareca, che potrebbe convocarlo nella nazionale andina data la doppia nazionalità del calciatore (la madre è peruviana). Lapadula ha deciso di aspettare giugno per la sua scelta definitiva tra le due nazionali, anche perché non è proprio un’utopia sperare nell’azzurro-Italia. Magari non per Euro 2016, ma per un futuro non troppo lontano. Del resto, i chiari di luna che ci sono in Italia per gli attaccanti spingono Napoli e Juventus a orientarsi su un 26enne alla sua prima grande stagione in Serie B. Insieme alle big italiane, anche il Leicester e Ranieri sembrano interessati al centravanti torinese. Che è e resterà ancora per un po’ impegnato col suo Pescara (gli abruzzesi sono qualificati ai playoff), e poi deciderà il suo futuro.

Il Napoli sembra davvero in prima fila, e conoscendo De Laurentiis l’ipotesi non è da scartare. Lapadula è una scommessa bella e rischiosa, un attore un po’ folle da inserire come scheggia impazzita nel progetto-Napoli. Magari come vice-Higuain, magari come futuro centravanti titolare da testare prima di lanciarlo con convinzione definitiva. Forse l’esperienza internazionale è effettivamente un po’ debole, ma è compensata dal peso e dalla stravaganza del personaggio. Una roba che ai napoletani può piacere. O che almeno, nel passato, è sempre piaciuta da queste parti. 

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