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Spalletti: «Il Napoli merita il secondo posto, è un esempio. Il caso Totti è tra lui e il presidente»

Spalletti: «Il Napoli merita il secondo posto, è un esempio. Il caso Totti è tra lui e il presidente»

Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Napoli, calcio d’inizio domani, ore 15.00, allo Stadio Olimpico. «Il Napoli è una squadra che utilizza più o meno la stessa formazione, ed è un parametro difficile da valutare. Secondo me, hanno anche altri calciatori forti fuori dai titolari. Sono la squadra da portare in evidenza come esempio di calcio giocato, come numeri, atteggiamento e continuità. Sono stati i più forti dopo la Juventus ed è giusto che siano in questa posizione. Se quindi Sarri utilizza più o meno la stessa formazione e mette insieme questo campionato, ha evidentemente ragione».

Due squadre che giocano a viso aperto: «Il Napoli è forte, gli azzurri giocano a viso aperto ma sono equilibrati in tutte le fasi di gioco. Si rimpattano bene sulla fase difensiva ma lasciano tre giocatori dietro la tua linea. Bisognerà essere bravi, ma anche compatti e continui come loro in tutte le fasi della partita. Già qualche volta ho variato la formazione in base all’avversario, anche stavolta faremo in modo di schierare gli uomini che ci danno maggiori garanzie». Se la Roma avesse avuto Higuain, sarebbe cambiato qualcosa? «Mi rifaccio a un mio vecchio principio, parlo solo del mio gruppo. I calciatori di questa squadra mi hanno dato la grande opportunità, lavorando insieme solo da gennaio, di giocarmi un Roma-Napoli che vale per la qualificazione Champions. Higuain è stato straordinario ma sono contento anche dell’apporto di Dzeko alla causa della Roma. Se oggi siamo qui, è anche merito suo».

Rudiger e le altre scelte di formazione: «Ho parlaro col dottore adesso per Rudiger, ha avuto un risentimento muscolare. Potrebbe allenarsi con il gruppo ed essere a disposizione, così come Vainqueur. Sono tutti a disposizione, ma c’è da fare l’allenamento di oggi». Il caso-Totti: domani è la sua penultima all’Olimpico? «You have to do this question to Pallotta, you speak english better than me. Ci sono entrato troppe volte in queste situazione, non voglio trattare argomenti come ho fatto in precedenza, perché sono stato troppo disponibile. Non voglio essere scortese ma ci interessa la partita. Siamo tutti in discussione per l’obiettivo che abbiamod avanti e che vogliamo raggiungere. Si va dritti su quella strada. Sono costretto a subire una rivalità che in realtà non esiste, solo per aver messo in pratica dei princiipi che sono obbligatori per il mio ruolo e perché sono fatto così. Questo è un discorso da affrontare a fine campionato. Io sono felice se Totti rifarà la cosa che ama fare, sarò al suo fianco nella sua ricerca del ruolo che deve avere il prossimo anno. Mi sembra di essere monotono a dire le stesse cose, la questione riguarda il presidente e Francesco, io come tutti dipendo dal risultato. Davanti abbiamo questa possibilità di risultato in queste ultime aprtite e dobbiamo avere le attenzioni rivolte a questo obiettivo».

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