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Higuain è innamorato del Napoli. Mai espulsione fu più dolorosa e dolce

Higuain è innamorato del Napoli. Mai espulsione fu più dolorosa e dolce

Domattina ti sveglierai e ti sentirai un po’ giù, accenderai la tv dal letto senza voglia, e scuoterai la testa nel rivederti imbestialito a cercare vendetta contro quel difensore che nessuno ricorderà mai, uno che potrà avere come unico distintivo della sua carriera una simulazione di un fallo di reazione volta a far espellere Higuain, il re del gol, l’Achille del Napoli.

Osserverai attentamente quel viso sfigurato dalla rabbia che a stento tratteneva le lacrime, accennerai un sorriso nel vedere i tuoi bravi e sinceri compagni che tentavano faticosamente di placarti con ferma dolcezza affinché non facessi una sciocchezza che avrebbe potuto farti terminare il campionato anzitempo, perché così sarebbe stato, gliele volevi suonare di santa ragione a quel truffatorino da 4 soldi.

Poi ti chiamerà tuo fratello e ti dirà che è acqua passata, magari che avresti potuto controllarti, che sei un professionista, e che certe reazioni vanno gestite; poi ti dirà senza essere esplicito, che l’anno prossimo sarà diverso, sarà tutto diverso. E tu penserai a cosa potrà essere diverso, ti immaginerai con la maglia blu del Chelsea e poi con quella rossa dello United, penserai che avrai grandi possibilità di vincere subito un trofeo importante. E quella rabbia si attenuerà lentamente e quando sentirai di parlare di scudetto ti tornerà un po’ il magone certo, ma poi ti passerà, perché sei un professionista alla fin fine. Leggerai qualche giornale, ascolterai qualche trasmissione radiofonica, magari facendo un giro in macchina per Posillipo, ammirando il golfo, scenderai verso il centro e vedrai degli scugnizzi giocare a torso nudo nella villa comunale, scenderai dall’auto e sentirai le loro cronache estemporanee dove chi segna porta sempre il tuo nome: Higuain, il Pipita! E quella rabbia ricomincerà a montare, perché alla tv hai visto quel brav’uomo del tuo mister con la faccia di un bambino a cui è scoppiato il palloncino appena acquistato, e lui che è uno onesto e bravo, proprio non merita di essere penalizzato.

Ti verrà la voglia di andare ai Quartieri Spagnoli a vedere il murales di Diego restaurato, e ti ricorderai le sue parole nel servizio di Galeazzi dopo Napoli Fiorentina, quando tra le lacrime di gioia disse “vincere a Napoli è diverso, ho vinto il Mondiale, ma questa volta sto vincendo qui, tra la mia gente”; e capirai cosa era successo a Lui, cosa è successo al Petisso che anche lui argentino ha voluto vivere e morire qui, cosa è successo a ‘o Lione, Luis Vinicio, brasiliano, che difende ancora la città, cosa a Pepe Reina, che in crisi di astinenza ha rinunciato a cifre maggiori pur di rientrare in quella che è diventata la sua terra. Ti è entrata dentro Pipa, e nessuna cifra, nessun contratto, nessuna squadra potrà renderti immortale come potrà accadere quando quelle lacrime di rabbia che hai trattenuto potranno rigarti il volto, ma per la gioia. Ti sei innamorato, e questo è un amore definitivo, mai espulsione fu più dolorosa e dolce di quella di ieri.

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