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Sarri: «Questo calcio-spezzatino non mi piace. Il contratto? Un errore pensarci ora»

Sarri: «Questo calcio-spezzatino non mi piace. Il contratto? Un errore pensarci ora»

Maurizio Sarri nella conferenza stampa prepartita di Palermo-Napoli. Calcio d’inizio domani sera, domenica 13 marzo, alle ore 20.45.

Juventus con sei punti di vantaggio, domani tocca al Napoli.

Noi dobbiamo pensare solo alla nostra partita. Questo è l’effetto di un calcio che a me non piace, fosse per me giocherebbero tutte insieme alle 15. Guardare agli altri può darci solo ansia, perché stiamo parlando di una squadra che vince ininterrottamente da cinque mesi. Se guardiamo indietro possiamo prendere paura, quindi dobbiamo pensare solo alla partita che ci aspetta. Che è difficilissima, contro una squadra che ha un organico diverso da quello che dice la classifica e che vive un periodo complicato, che ha incattivito ulteriormente i novanta minuti che ci aspettano. Un solo attimo di superficialità può costarci caro.

L’atteggiamento del Napoli contro un Palermo che è un mistero.

L’avvento di Novellino può portare a delle novità sotto ogni punto di vista. Per noi è difficilissimo preparare questo tipo di partita. La storia dell’allenatore racconta di una difesa a quattro, ma non so se domani riuscirà a presentarla dopo questi pochi giorni di lavoro. 

Cosa chiedere a questo gruppo in queste dieci partite.

Devono continuare a fare quello che hanno sempre fatto, il fatto che sia sorridente e unito è da far risalire alla consapevolezza di stare facendo il massimo e una grande stagione. Ieri, prima dell’allenamento, ho detto che chi guarda la Juventus è una testa di cazzo: perde energie in una cosa su cui non può influire.

La settimana tipo dopo Napoli-Chievo.

Per la stampa, il calciatore più stanco era Ghoulam ed è stato il migliore in campo settimana scorsa. Avendo qualche giorno in più, è più facile preparare la partita e recuperare soprattutto le energie mentali.

Il contratto di Sarri.

Io non posso dire assolutamente nulla, la mia situazione contrattuale non si risolve a Palermo. Sarebbe un errore da parte mia e della società cominciare a pensare al contratto con dieci partite ancora da giocare. Solo alla fine potremmo fare questo tipo di discorsi.

La mentalità vincente e la cattiveria della Juventus in rapporto alle altre squadre.

Bisogna partire dal presupposto che questi vincono, quindi siamo su discorsi diversi. A Torino si vince ininterrottamente da cinque anni, e quindi si trovano sicurezze e certezze importanti. Ci sono quei trecento milioni di differenza di fatturato, ma ovviamente non è solo questo: ci sono competeneze e personalità di grandissimo livello, ma è la stessa cosa che loro potrebbero dire quando affrontano il Barcellona. Speriamo di poter vincere qualcosa anche noi, nel tempo.

Gol di troppo subiti dal Napoli o incapacità di concretizzare le occasioni.

Io voglio una squadra equilibrata. La fase difensiva è diversa da quella offensiva, comunque: perché se fai bene 89 minuti in attacco, non perdi. Se fai un solo errore in difesa, perdi la partita. Abbiamo subito gol strani, siamo stati sfortunati, però se questo succede in un certo numero di partite vuol dire che dobbiamo rivedere qualcosa noi, ed evitare certi cali di concentrazione.

La gara rimpianto di Sarri.

Bologna tutta la vita. Solo in quel caso siamo stati noi a regalare punti. Perché Napoli-Milan ha gli stessi identici numeri di Napoli-Chievo, e non puoi avere grosse recriminazioni. A Torino abbiamo giocato alla pari con la Juventus, cosa che è successa solo al Bayern Monaco. 

Il sogno scudetto.

Non azzero mai le percentuali del mio sogno, nemmeno all’ultima giornata. Stiamo inseguendo una squadra che ha vinto 18 delle ultime 19 partite, e questo forse sminuisce un po’ il nostro cammino. I bianconeri, però, non possono essere il nostro riferimento. Il sogno non si azzera, deve darci motivazioni per Palermo e per tutte le altre partite.

Novellino.

Non penso ci siano allenatori in grado di influire in 48 ore, il Palermo è una squadra che ha qualtà superiori alla situazione di classifica. Se indovinano il giorno di grande motivazione, possono mettere in difficoltà chiunque.

Sarri e la Nazionale italiana.

In futuro è roba difficile da dire, perché se ripenso a me qualche anno fa è diverso da ora. Oggi sento la necessità di allenare una squadra tutti i giorni, poi non so dire cosa succederà in futuro. In questo momento no, voglio una squadra tra le mani. 

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