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Un giorno all’improvviso Pepe Reina si lanciò sulla trequarti

Un giorno all’improvviso Pepe Reina si lanciò sulla trequarti

Un giorno all’improvviso Pepe Reina si lanciò in un tackle nella propria trequarti di gioco, dopo un’uscita non perfetta ma necessaria. Non è da certi particolari che si giudica un giocatore, è vero, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia, e monsieur Pepe, di coraggio, ne ha avuto molto, forse persino troppo. Diciamo pure qualcosa in più: è stato un gesto rabbioso, disperato, azzardato, avventuroso. Poteva costarci caro e invece si è rivelato una sorta di sliding doors in positivo, perché non abbiamo preso goal e la scarica di adrenalina che ne è conseguita ha poi consentito agli azzurri di chiudere la partita contro il Sassuolo.

Nel calcio – e in generale nello sport – succede spesso che il gesto sportivo determinante sia al confine tra l’abisso e il cielo, tra l’inferno e il paradiso, ama vivere sul limitare di un mondo in cui la più ruggente delle vittorie è divisa solo per un soffio dalla più rovinosa della sconfitte. Vincere è una propensione che si sviluppa nel tempo e ha come compagna d’allenamento prediletta la fortuna. Fortuna di trovare il tempo giusto nella scivolata, di non beccare il piede dell’avversario, di non lasciarsi cadere nel momento in cui l’avversario ha passato la palla a un suo compagno, che a quel punto avrebbe davanti a sé la porta lasciata sguarnita dall’incauto portiere…

Reina è un ottimo estremo difensore, ma a ben vedere non sono le sue doti da portiere a fare la differenza: ha personalità da vendere, è un uomo spogliatoio, sa giocare coi piedi, è ben integrato nella città che lo ospita, ma più di tutto – e più di chiunque altro in questa squadra – porta su di sé le stimmate del vincente, di colui che prova l’azzardo e gli riesce perché ha coraggio, altruismo e fantasia, ma soprattutto la tenacia di chi vuole fortissimamente vuole raggiungere l’obiettivo massimo. Non sappiamo se il Napoli vincerà qualcosa quest’anno (anche perché la odiatissima squadra che in questo momento è la più temuta tra le nostre rivali di stimmate da vincente ne ha parecchie sparse ovunque un po’ in tutti i componenti della sua rosa), ma quel tackle riuscito di Pepe sta lì a dimostrare che il Napoli e i suoi calciatori sono ormai diventati grandi, vedono l’abisso sotto i propri occhi e non hanno timore di provare a superarlo camminando sul filo teso che unisce i due bordi. Un giorno all’improvviso ci dimenticheremo del tackle di Pepe, non dimentichiamoci però di essere in grado di cavalcare le nostre paure e di uscirne vittoriosi.

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