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È di Carlo Hermann la foto che rappresenta il Napoli sull’album Panini: «Cerco di raccontare il calcio con immagini simboliche»

È di Carlo Hermann la foto che rappresenta il Napoli sull’album Panini: «Cerco di raccontare il calcio con immagini simboliche»

“I giocatori del Napoli levitano verso la curva, sollevati dall’entusiasmo del pubblico che li acclama”. Scriverei più o meno così in una putativa didascalia alla foto scattata dal fotoreporter Carlo Hermann, che ritrae l’esultanza dopo la partita con il Torino al San Paolo. Lo scatto ha immortalato David Lopez, Reina, Hysaj, Chalobah, Koulibaly, Mertens, Gouhlam, Valdifiori, Callejon, Higuain e Insigne con i piedi sollevati da terra nell’atto del saltare e regala un effetto davvero singolare: sembra che i giocatori siano attirati da una forza antigravitazionale che li rende giganti in mezzo al campo. Dei veri supereroi, insomma.

E se ne sono accorti anche i selezionatori dell’Album Panini, che hanno inserito la fotografia di Hermann nella collezione “Calciatori 2015-2016”: sarà infatti la figurina del Napoli Campione d’inverno (pagina 87, numero V10, sezione speciale “Il film del Campionato”, domani uscirà con la Gazzetta insieme con altre figurine special).

Quella ritratta da Carlo è un’immagine significativa, oltre che esteticamente gradevolissima, densa di contenuti e anche particolarmente simbolica rispetto alla caratteristica più marcata di questo Napoli e cioè il rapporto tra tifosi e giocatori che viene alimentato e confermato di partita in partita. Un rapporto da fare invidia, che fa ammalare di fegato chi vuole identificare il sostegno alla squadra del cuore con i cori offensivi o peggio con atti di violenza. La figurina Panini special rappresenta proprio il cambiamento, direi epocale, che sta vivendo questo Napoli, un cambiamento dal quale dovrebbe prendere spunto tutta l’Italia del pallone: il calcio è un gioco, il tifo è entusiasmo, tifosi e giocatori si divertono insieme e guardano nella stessa direzione. Allo stadio si va per cantare, meglio se lo si può fare insieme a coloro che la maglia la indossano.

Ecco, tutto questo può essere testimoniato dalla foto-figurina di Hermann, classe ’70, che la partita è abituato a raccontarla attraverso «immagini simboliche e non solo fotocronaca – spiega –. Un giocatore che esulta o che si mette le mani in faccia, una stretta di mano tra allenatori o un’espressione arrabbiata: tutto potrebbe diventare significativo per la partita che si vuole raccontare. Più che pensare a fotografare il gol, bisogna capire come sta andando la storia».

Quando è nata in te la passione per la fotografia?

«Diciamo che è la mia passione di riserva. Volevo fare il pilota di Formula Uno. Poi ai tempi del liceo ho iniziato a fotografare e a sviluppare in bianco e nero, ma inizialmente per me la fotografia coincideva più con l’idea di un impegno sociale, politico, significava documentare quello che accadeva».

Hai cominciato con Ateneapoli, poi con Controluce hai vissuto e raccontato attraverso i tuoi scatti eventi molto importanti…

«Le esperienze più significative per me sono state il G8 a Genova, il terremoto in Molise e l’elezione di Papa Francesco. In tutte queste occasioni ho percepito emozioni indimenticabili. Quando è stato eletto il Papa il boato della folla è stato così forte da sembrare uno schiaffo dietro la testa. Più o meno come accade sotto la curva ad un gol del Napoli. Lo dico non per essere blasfemo, naturalmente, ma per spiegare l’emozione da cui nasce poi il racconto degli eventi che si seguono».

Ora che la tua foto è tra le figurine Panini puoi definirti fotografo di calcio…

«Anche Corrado Banchi, autore della foto da cui è stata tratta l’immagine di copertina dell’Album Panini, la famosa rovesciata di Parola, non raccontava solo il calcio. Scherzi a parte, ho iniziato nel 2009 a lavorare con le partite del Napoli per Controluce che è corrispondente di Agence France Presse. All’inizio non è stato facile. Solo l’esperienza ti fa maturare la visione dell’azione. Devi lavorare molto velocemente e devi saper leggere l’azione per capire come finirà. È ovvio che il nostro lavoro va di pari passo con la crescita della squadra. All’inizio infatti Afp ci chiedeva foto delle partite che il Napoli disputava con le grandi. Oggi ci chiede le foto del Napoli “anche” quando gioca con le grandi».

Carlo Hermann è nato nel 1970 quando vinse lo scudetto il Cagliari e Gigi Riva era capocannoniere, il Brasile vinse il Mondiale battendo l’Italia 4 a 1 e fu proclamato l’unico Campione del Mondo di Formula Uno alla memoria (Jochen Rindt, morto a Monza durante le prove del Gran Premio). Tutto questo Carlo, con grande autoironia, ci teneva a ricordarlo.

Scheda sulle figurine Panini

La foto di Carlo Hermann è ora nella più diffusa e famosa raccolta di figurine dei calciatori che dal 1960 (anno in cui circolavano le prime bustine) accompagna generazioni di piccoli tifosi (ma anche adulti) e alleggerisce le tasche dei genitori e dei nonni. A chi non è mai capitato di fare scambio di figurine? Di litigare col migliore amico per un doppione o di diventare amico di qualcuno che ha ceduto la figurina del calciatore preferito? I fratelli Panini erano di Modena. Nel 1961-62 la prima vera edizione dell’Album, dopo il boom dell’anno precedente con 3 milioni di bustine vendute, raggiunse quota 15 milioni di bustine vendute. Nei primi dieci anni di vita le figurine si attaccavano con la colla ed erano in bianco e nero, colorate a mano.

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