ilNapolista

Il messaggio di fine anno del comandante Sarri (e una novità per il prossimo cinepanettone)

Il messaggio di fine anno del comandante Sarri (e una novità per il prossimo cinepanettone)

Messaggio e auguri di fine anno del Comandante in Capo della Rivoluzione Maurizio Sarri. Durata della registrazione: 26 ore. Zdanov ne offre una sintesi in linea coi moderni mezzi di comunicazione.

Per il suo messaggio, il Comandante Sarri ha scelto di parlare dalle macerie dell’ex bagno e antibagno del Chiattone a Castel Volturno, oggi sala della Purezza e della Napoletanità. Per l’occasione, il Compagno Allenatore ha indossato una tuta rossa e ha alzato ripetutamente un calice di Gragnano frizzante, nettare proletario per un brindisi rivoluzionario. In 26 ore ha confermato una tempra eccezionale e una vescica d’acciaio sovietico, senza mai sedersi e senza mai sbadigliare. Per gli amanti delle statistiche: il Comandante in Capo ha fumato 424 sigarette Merit montenegrine di contrabbando (ex Jugoslavia), pari a poco più di due stecche.

Primo capitolo. Lo stato della rivoluzione e la lotta alla bestemmia

Compagne e compagni, la nostra rivoluzione è ancora un infante in fasce nella culla del riscatto popolare. Ha sei mesi appena ma è un bambino che vigila su se stesso, senza oziare. La rivoluzione non russa mai. Con diciotto uomini abbiamo fatto un colpo di Stato contro il degrado morale e fisico di questa città. Mai più obesità, mai più bestemmie. L’unico rimedio all’obesità è il sudore. Bisogna poi combattere con ogni mezzo disponibile la tendenza del popolo a bestemmiare. Non è con la bestemmia che si riscatta una vita agra, di stenti e rassegnazione. La bestemmia è un oppio per le masse stordite dai mali del capitalismo. Ma quando il popolo raggiungerà la consapevolezza della catarsi socialista, capirà che la bestemmia è superflua, un miraggio di falso benessere propagandato dalla reazione in agguato. Compagne e compagni, non bestemmiate più. Non è onesto bestemmiare, così s’infrange la legalità rivoluzionaria. Altrimenti, arrangiatevi, come avete sempre fatto. 

Secondo capitolo. La sconfitta temporanea delle potenze capitaliste 

In questi sei mesi, sempre con diciotto uomini, abbiamo somministrato sonore e vibranti lezioni di sontuosa bellezza proletaria e popolare alle élite capitaliste. Abbiamo sconfitto la protervia padronale di Torino e Milano. Non sono mancati i momenti di difficoltà. Contro le belve del damerino nerazzurro, la mia armata rossa ha avuto qualche esitazione e si è cacata sotto, manco il San Paolo fosse un cesso. Altresì abbiamo portato alla disfatta la tronfia destra travestita da sinistra del renzismo, che ancora oggi ne lamenta le conseguenze in un’intervista. Sul fronte internazionale, abbiamo risposto alla richiesta d’aiuto dei fratelli polacchi e abbiamo ristabilito l’ordine a Varsavia.

Terzo capitolo. L’autocritica necessaria nella transizione

Compagne e compagni, in un memorabile discorso, l’immortale Stalin ci ammonì a suo tempo sul valore fondante e necessario dell’autocritica, bussola suprema nella fase di transizione alla dittatura del proletariato. Dinanzi a voi, popolo napoletano e comunista, unico mio giudice insieme alla Storia, ammetto l’errata valutazione sull’empolizzazione come spinta propulsiva alla rivoluzione. Ho sbagliato. Non ho avuto fiducia nella vostra coscienza di classe. La rivoluzione non si può esportare come una merce, non è un pranzo di gala. La rivoluzione non è tutta rose e Valdifiori.

Quarto capitolo. Cinema e calcio

Quando nel 1968 il compagno Cossutta, che riposi in pace insieme a Ingrao nel paradiso dell’eguaglianza, venne avvisato della richiesta di aiuto dei fratelli di Praga alla gloriosa Urss, era agosto e stava presiedendo una riunione coi cineasti italiani per l’imminente mostra di Venezia. Non vi sfuggirà, dunque, la capitale importanza del cinema come avanguardia rivoluzionaria. D’accordo con il Presidente, esperto del settore, abbiamo varato un piano di rieducazione cinematografica. Il prossimo cinepanettone sarà un rifacimento della Corazzata Potëmkin nel porto di Napoli. La scena madre sarà sulle gradinate del San Paolo, grazie a una geniale intuizione del nostro Presidente: la carrozzina che si schianterà sul prato dopo un lungo volo sarà a due posti, per gemelli, e vedrà come attori Camilo Zuniga e Jonathan de Guzman. Le riprese saranno all’insegna del realismo più estremo. In collaborazione con Il Mattino, la testata rivoluzionaria della nostra città, sarà infine riscoperto il cinema italiano delle origini, e su suggerimento della predetta testata l’inaugurazione avverrà con “La cieca di Sorrento”.

Quinto capitolo. Il persistere della setta rafaelita 

Nonostante il trionfale cammino della nostra rivoluzione, la sparuta minoranza dei parassiti rafaeliti non è stata ancora schiacciata completamente. I servizi segreti rivoluzionari hanno segnalato anomale richieste di biglietti nella nostra città per Roma-Real Madrid. Ma la nostra risposta contro questi scarafaggi reazionari e fascisti sarà già a partire dal 6 gennaio, giorno di Napoli-Torino. Ai voi tifosi del popolo chiedo di accorrere in massa e di portare un fazzoletto bianco per una “panolada” di solidarietà con i fratelli sofferenti di Madrid.

Vi auguro un 2016 ricco di soddisfazioni proletarie. Auguri a tutti, non bestemmiate e dimagrite perché l’obesità è tra i mali del capitalismo. Il popolo unito non sarà mai vinto. No pasaran.  

(l’immagine è di Domenico Catapano)

ilnapolista © riproduzione riservata