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Un ritorno alla tradizione per i tifosi del Napoli: il calciomercato con la paura delle cessioni

Un ritorno alla tradizione per i tifosi del Napoli: il calciomercato con la paura delle cessioni

L’estate del 2015 segna un ritorno alla tradizione. Altrimenti definita consapevolezza provinciale, italianizzazione, maglia sudata e così via. Al di là di quel che dirà il campo, le due precedenti estati sono state vissute dai tifosi del Napoli in maniera inconsueta. Con l’occhio alla colonna acquisti del calciomercato, con l’orecchio teso alle voci riguardanti gli arrivi – probabili e improbabili – di calciatori alla corte del nostro amato Napoli. Due anni fa, invero, partì Edinson Cavani ma nonostante il dolore le voci sul suo sostituto alla fine presero il sopravvento. Mario Gomez, Dzeko, Ibrahimovic e infine Higuain. I tifosi si ritrovarono catapultati in un universo a loro sconosciuto – e abbiamo visto quanto la nostra tifoseria soffra le situazioni inconsuete – tra giocatori provenienti dal Real Madrid – verso cui pure lo scetticismo era notevole – dall’Olanda (anche se non erano pochi quelli che ironizzavano per gli acquisti di Mertens e Callejon) e da mezza Europa. Jackson Martinez, per esempio, ci fece sognare per un paio di settimane. Per non parlare di Mascherano, Gonalons (ufficialmente contestato già in sede di calciomercato), Kramer, Lucas Leiva. E altre centinaia non ne citiamo.

Due anni vissuti senza l’incubo cessioni. Da Lavezzi a Cavani. Quella paura, quella sottile consapevolezza che prima o poi il campione ci avrebbe salutato. Il Napoli era sui giornali quasi esclusivamente per le futuribili destinazioni dei suoi moschettieri. Poi abbiamo vissuto il biennio dello smarrimento. Uocchie chine e mane vacante, direbbe qualcuno. Altri, invece, che non se ne poteva più di questi pseudocampioni che non sudano la maglia. La sudorazione è fondamentale. Fatto sta che pochi mesi fa il solo citare Valdifiori provocò sui social una rivolta di popolo. Ora, invece, tutto è cambiato. Nonostante il comunicato/non comunicato della società sulla clausola da 94 milioni, si vive col terrore che da un momento all’altro arrivi l’offerta giusta per Higuain. All’addio di Callejon siamo più o meno preparati e cerchiamo di farci forza con gli “appena” dodici gol segnati lo scorso anno. A quello di Mertens un po’ meno. 

Siamo tornati strabici, con un occhio agli acquisti (i nomi li conoscete, girano da un po’: Darmian, Vrsaljko, Allan, Saponara, Perotti) ma l’altro fisso sulle cessioni. Con la speranza che la colonna non si riempia. Le tradizioni sono importanti.

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