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Napoli, la maglia jeans ha totalizzato più punti di quella azzurra. E non sparate su quella bianca

Napoli, la maglia jeans ha totalizzato più punti di quella azzurra. E non sparate su quella bianca

Sono trascorse due settimane dai primi mormorii sul nuovo allenatore del Napoli e finalmente “fumata bianca” è stata. Ho visto siti intasati di notizie e smentite, polemiche di ogni genere, parodie e richiami alla “sinistra al potere”, ripensamenti e ricordi di un’età dell’oscurantismo (i fantasmi di Santin e Giacomini dietro l’angolo ma non dimentichiamo che Bianchi, che ci fece vincere il primo scudetto, veniva dal Como). Di tutto e di più. Del resto un personaggio come Sarri si presta a questo e tante altre letture, sfumature di azzurro Empoli e azzurro Napoli nei colori di una tuta che farà da seconda pelle e che lo rende uomo di campo a tutto tondo. Sarà anche un caso ma, non volendo essere blasfemi, dopo il Petisso abbiamo trovato finalmente un fumatore degno di questo nome. Se questa sarà la continuità atemporale della nostra squadra del cuore che ben venga il tecnico che spacciano per napoletano di Bagnoli ma che parla con la ‘c’ aspirata. In questa sede, però, non vogliamo parlarvi di lui, del nuovo Pesaola, ma guardare più in là, a quello che potrebbe succedere quando arriverà un altro annuncio boom, quello che attendono in molti. La nuova maglia del Napoli!

Al momento solo rumours e bisbiglii di corridoio, l’attesa è come quella di un padre che aspetta se il figlio che nascerà sarà bello e sano. Si sa del nuovo sponsor tecnico, la Robe di Kappa, ma non immaginiamo ancora quali saranno i due colori prescelti che andranno a fare “trio” con l’azzurro, il colore a cui nessun tifoso del Ciuccio rinuncerebbe, quello del cielo e del mare di Partenope. Vorremmo sinceramente evitare scelte infelici fatte da chi ha maltrattato e bistrattato la tradizione di un club ormai prossimo ai 90 anni. Temiamo chi non ha memoria storica, chi non ha vissuto gli anni d’oro del Ciuccio, poichè potrebbe sbizzarrirsi in improbabili proposte, vedi la copia identica della maglia dell’Aston Villa indossata nell’era Voiello fino alla insopportabile mimetica dell’anno scorso. Per quest’anno si sussurra di un ritorno al rosso, indossato già negli anni ’60 dallo squadrone di Sivori ed Altafini ma anche negli anni ’80 da Maradona e Bruscolotti, e di un probabile revival del grigio che fu la maglia della Champions di tre anni fa. Andiamoci coi piedi di piombo perchè le sorprese, spesso fin troppo ‘sorprendenti’, sono sempre dietro l’angolo.

I sondaggi popolari e i ‘pour parler’ sono legati senza dubbio ad un fattore generazionale. Mi spiego. Chi ha visto il Napoli degli anni d’oro, diciamo fino all’era Maradona, come seconda maglia propenderebbe sempre per la semplicità della bianca che appare elegante e semplice allo stesso tempo. Il bianco fu indossato anche dal Napoli di Garbutt e Sallustro, quello di Vinicio e Bugatti, quello di Canè e Juliano, fino ad arrivare, appunto, a Giordano e Ferrario. È la tradizione, appunto. A questo proposito, a testimonianza di quanto sia presente uno “zoccolo duro” legato al passato tra i tifosi del Napoli, mi è giunto un messaggio che è esplicativo in questo senso. Lo riporto integralmente così come mi è apparso sul telefonino, all’indomani della sconfitta col Dnipro e dopo il commento di Maurizio de Giovanni sul Mattino. “Se hai possibilità di scrivere al tuo collega De Giovanni digli che tra tante cose giuste deve sapere che la maglia bianca che lui definisce ‘sfortunatissima’ e che usando il plurale non vuole più vedere, ha fatto la storia del Napoli e ne rispecchia i colori…forse è giovane per ricordare…lo stimo molto ma questa osservazione non è digeribile…A presto, Claudio”. Lungi dal fare polemiche con uno stimato scrittore quale de Giovanni, questo messaggio dimostra quanto il napoletano desideri tenere fede all’antico esempio e alla tradizione.

E fedeltà alla causa hanno dimostrato anche gli amici del Club Napoli di Capri che in questi giorni ci hanno fatto fare un bel tuffo nel passato quando, in occasione del 30° anniversario della fondazione del club, hanno esposto decine di maglie storiche del Napoli, tutte rigorosamente originali ed appartenute a giocatori del passato e del presente. Grazie, infatti, alla collezione storica di Nino Mosca che da anni raccoglie maglie, pantaloncini e scarpette, il pubblico ha potuto ammirare per la prima volta cimeli di inestimabile valore (la ’10’ di Omar Sivori è da brividi!), in alcuni casi maglie addirittura conservate senza neanche essere state lavate. Nel corso dell’evento, dove è intervenuto anche lo storico masseur Salvatore Carmando presentando il suo libro “Le mani su D10S”, il presidente del club Costanzo Ruocco ha fatto un sunto di questi belli ed intensi 30 anni ribadendo che il motto del gruppo isolano “Divisi dal mare…uniti dalla fede” è più che mai attuale. Una manifestazione bella, emozionante e di grosso spessore storico-calcistico che ci auspichiamo di poter vedere anche in città prima o poi.

E sempre a proposito di maglia. Ci siamo divertiti a fare delle statistiche sul campionato appena trascorso che offriamo ai lettori e da cui ognuno potrà trarre le sue considerazioni, scaramantiche o meno che siano. Nelle 59 gare ufficiali della stagione il Napoli ha indossato 25 volte la maglia azzurra, 25 volte la maglia jeansata e 9 volte quella bianca.

Con la maglia azzurra classica abbiamo vinto 13 volte, pareggiato 4 e perso 8. Totale punti 43. Con la maglia jeans abbiamo vinto 14 volte, pareggiato 9 e perso 2. Totale punti 51. Con la bianca abbiamo vinto 2 volte, pareggiato 3 e perso 4 volte. Punti 9, ma non attendibili per l’esiguità delle gare disputate.

I maledetti preliminari di Champions League: Maglia azzurra sia all’andata che al ritorno, fuori dalla Coppa dalle grandi orecchie.

La Coppa Nazionale: Giocato sempre con la jeansata, una vittoria ai rigori con l’Udinese, una vittoria con l’Inter al San Paolo, pareggio all’Olimpico con la Lazio e sconfitta in casa coi capitolini. Fuori dalla finale.

L’Europa League: vittoria per 3 a 1 con lo Sparta Praga in azzurro, successo in trasferta per 2 a 0 con lo Slovan in jeans, batosta per 2 a 0 con gli svizzeri dello Young Boys in maglia classica, sonora vittoria per 3 a 0 con i rosso crociati al ritorno ma questa volta col jeansato, pareggio a reti inviolate in…bianco in trasferta con lo Sparta Praga e nuova scorpacciata per 3 a 0 in casa contro lo Slovan Bratislava , ancora in blue jeans. L’eleganza della maglia bianca surclassa il Trabznospor in trasferta per 4 a 0 e l’azzurro classico ribadisce con l’1 a 0 la supremazia sui turchi al ritorno. Quando arriva la Dinamo Minsk a Fuorigrotta la battiamo per 3 a 1 scendendo in campo in jeansato e al ritorno, nel freddo della Russia, andiamo a prendere uno 0 a 0 che significa passaggio ai quarti in completo bianco. In Germania dominiamo i lupi della steppa del Wolfsburg con un 4 a 1 fatto col jeans e ribadiamo la stessa maglia al ritorno nel 2 a 2 a Napoli. Col Dnipro in semifinale si tiene la mise blue casual ma si pareggia 1 a 1 e al ritorno, in bianco, buschiamo 1 a 0 in Ucraina e vediamo da lontano la finale di Varsavia.

Supercoppa Italiana: 8 a 7 dopo i calci di rigore con la Juventus. Vittoria doppiamente bella perchè ottenuta con la maglia che più amiamo, l’azzurra. Bello alzare la Coppa con quei colori.

Campionato: Nel torneo nazionale 10 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte con la maglia azzurra, 7 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte con quella jeansata, 1 vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte con quella bianca.

Al di là del mero dato statistico, che è stato solo un gioco di numeri e su cui possiamo fantasticare a lungo, vi rimandiamo all’anno prossimo discutendo delle tre nuove maglie indossate dal Napoli nella prossima stagione. Intanto il cielo è sempre più…azzurro!
Davide Morgera

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