L’altra sera, subito dopo Napoli-Dnipro, il d.g. Italo Alloggi ha scritto su Twitter: “Inutile protestare stasera così. Inutile. Inutile. Meglio telefonare domani a Collina”. Una posizione in evidente contrasto con quella del presidente De Laurentiis. Lo abbiamo chiamato per farci spiegare cosa sta succedendo nel Napoli e i motivi di questa rottura così evidente con il vertice.
“Ma no, nessuna rottura”, ci dice subito al telefono con una risata fragorosa, “non mi piace quando si ragiona secondo vecchi schemi. Se due persone che lavorano nella stessa azienda hanno due posizioni differenti, per me sono due persone con due posizioni differenti, non sono due persone in rotta di collisione”.
Ma lei aveva consigliato al presidente De Laurentiis di non protestare in quel modo?
“Non ho fatto in tempo. Non ci siamo incrociati dopo la partita. Dovete sapere che a me non piace vedere la partita in tribuna. In genere la guardo seduto a bordo campo, mi piace sentire l’odore dell’erba che si alza nell’aria ogni volta che un piede calcia un pallone. Credo che aiuti a vedere meglio le cose. Quando sono arrivato negli spogliatoi, il presidente era già in sala stampa a parlare”.
Lei lo avrebbe fermato?
“Gli avrei detto quello che poi gli ho comunicato poco dopo. Che non sono d’accordo con una sparata così. Non è servita a niente. Io avrei lasciato perdere e il giorno dopo avrei svegliato all’alba Collina, il designatore dell’Uefa, per fare due chiacchiere”.
Che cosa avrebbe detto a Collina?
“Gli avrei chiesto se per la partita di ritorno in Ucraina possiamo aspettarci una terna arbitrale, o una sestina come la chiama Aurelio, più attenta e più scrupolosa. Gli avrei fatto notare che un club non può accettare l’idea di veder sfumare un grande traguardo sportivo, accompagnato da un ricco benefit economico, per l’errore macroscopico di un guardalinee e di un arbitro”.
Perché protestare in questo modo è secondo lei più efficace?
“Perché nel calcio si incide di più restando nell’ombra. Quasi sempre. Se mi passa la licenziosità – vorrei citare un mio amico – nei periodi di buio si vive meglio perché almeno ci si può facilmente toccare il culo. Voglio dire che bisogna conoscere i tempi degli interventi. Non sempre funziona una pernacchia. Qualche volta è più efficace offrire un caffè al tuo nemico, oppure chiuderlo in uno stanzino, quasi sempre è meglio fare qualcosa senza farlo sapere in giro. I peti vanno bene nella commedia all’italiana, ma certe volte si deve guardare Truffaut”.
Ma allora lei non chiede le dimissioni di Platini?
“Mi perdoni, ma a chi dovrei chiederle? Al massimo potrei parlarne adesso qui, con lei, e lei crede che questa nostra amabile chiacchierata faccia dimettere Platini? Se vuoi cacciare Platini, cerchi di capire se esistono le condizioni politiche per farlo. Cerchi di capire se altri grossi club la pensano come te. Non puoi far fuori Platini comprando tre palle al luna park”.
Le sue parole sono molto dure con De Laurentiis.
“Guardi, siamo così poco abituati al dissenso che quando uno assume una posizione netta e chiara a voi pare che sia una posizione dura”.
Ma la sua posizione è opposta a quella di De Laurentiis.
“Con Aurelio ci siamo parlati. Gli ho spiegato come la penso, lui mi ha spiegato il senso della sua uscita. Possiamo continuare a lavorare per il bene del Napoli anche pensandola in maniera diversa su questo e su altri punti”.
Altri punti? Per esempio?
“Per esempio io non credo ai complotti, io credo che qualunque cosa accada nel mondo del calcio sia conseguenza delle relazioni che sei capace di intrattenere. Ma lei vede i titoli sull’Inter? Ma lei ha visto come i giornali hanno commentato le multe dell’Uefa a Roma e Inter? Non c’è nulla di cui preoccuparsi, il mercato non ne soffrirà, il futuro non sarà toccato, anzi quasi sembra che sia un’opportunità. Viene descritta come un’opportunità anche la cessione di Pogba da parte della Juventus. E se Tevez vuole andare via, non scoppia nessun caso, anzi subito arrivano i nomi di chi probabilmente prenderà il posto suo. Falcao, Cavani, mancava solo Di Stefano. Si chieda perché”.
Secondo lei perché?
“Perché Inter, Roma, Juve hanno relazioni con il mondo del calcio, con le istituzioni, con i media, migliori di quelle che abbiamo noi. Questo costruisce un clima migliore intorno alle loro cose”.
Alloggi, ci dica la verità. Perché non ha chiamato lei Platini o Collina?
“Allora ho parlato finora e non ci siamo capiti. Lei crede che se avessi chiamato Platini o Collina, verrei a dirlo adesso a lei?”.
Gerd Wiesler