Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Quando il mare è in tempesta, il presidente brilla per la sua assenza. Passi per il momento della squadra: in fin dei conti c’è poco da aggiungere, ha sempre sostenuto Benitez e non è che può intervenire a ogni passo falso.
Ma in questo week-end c’è stato dell’altro. Non una parola pubblica da parte del Napoli sugli striscioni esposti sabato in Curva Sud. Probabilmente è stata scelta un’altra sede per farlo. Ma il Napoli avrebbe dovuto esporsi anche pubblicamente. Invece il silenzio della società fin qui può essere interpretato come un segnale di debolezza, per non dire cose più spiacevoli. Era il momento di farsi sentire, così come peraltro lo è stato per oltre un anno quando invano abbiamo atteso una posizione contro i cori razzisti che ogni settimana insultano Napoli e i napoletani. Stavolta a essere insultata è stata la madre di un ragazzo ucciso.
L’ultimo atto pubblico del presidente De Laurentiis è stata la presenza al funerale dello storico esponente della curva B. Ci saremmo aspettati un gesto da lui in questi giorni. Fin qui non è avvenuto.