Faceva freddo, anzi freddissimo. A Praga la massima era di 1 grado mentre la minima sugli spalti dell’Arena, lo stadio dello Sparta Praga, meglio non ricordarla. È stato uno shock climatico passare dagli oltre 20 gradi e l’alluvione tropicale lasciato a Barcellona al gelo praghese. Nella capitale della Repubblica Ceca siamo arrivati per seguire il Napoli nella decisiva sfida di Europa League. Con me ci sono Diego e Antonello, tutti e tre napoletani da tempo adottati dalla città catalana.
Non è stata la nostra prima trasferta da Barcellona, sono anni che ci muoviamo dalla Catalogna in tutta Europa per sostenere i colori azzurri. E non è facile. Non lo dico solo per un motivo economico o logistico, ma principalmente organizzativo. Nello specifico, riguarda la difficoltà nell’ottenere il biglietto della partita. Lo spareggio con il Bilbao aveva illuso i tanti tifosi napoletani che vivono all’estero. In quella occasione si poteva comprare il tagliando comodamente su internet e ritiralo al botteghino della squadra basca il giorno della partita. Anche se è stato obbligatorio presentare un’infinità di documenti, mi sembrava un enorme passo in avanti. Pensavo che ormai fossero un ricordo del passato le telefonate, i messaggi, le suppliche ad amici e parenti, i pagamenti ai corrieri postali per ricevere all’estero i biglietti. Con un paio di semplici click passava la paura e si superava la burocrazia. Purtroppo si è trattato di un’illusione.
Con lo Sparta Praga i biglietti acquistabili online si dovevano ritirare esclusivamente ai botteghini dello stadio San Paolo di Napoli. Erano mesi che avevamo in mente di andare a Praga e avevamo prenotato il volo e l’albergo già a settembre e, in questo modo, pensavamo di aver risolto il problema più grande. Ma ci sbagliavamo. Qualche giorno prima della partenza abbiamo dovuto cercare una persona che si recasse al botteghino dello stadio il lunedì o martedì a ritirare per noi i biglietti, a soli due giorni dalla partita. Avevamo bisogno inoltre di qualcuno che ce li portasse a Barcellona dato che i corrieri da noi interpellati non garantivano l’arrivo in due giorni. Dopo diverse telefonate, ña prima difficoltà l’abbiamo superata grazie ai nipoti di Antonello che all’apertura dei botteghini avrebbero ritirato gli agognati tagliandi. Per poterli prendere avevano bisogno di stampare e presentare la copia del nostro documento, la ricevuta di acquisto e la delega. Tra messaggi, email, documenti mancanti e telefonate finalmente alle 12 i ragazzi sono riusciti a ritirare i biglietti e a correre in moto all’aeroporto dove li aspettava un’amica di Diego in partenza alle 14 per Barcellona che avevamo contattato la sera prima. A nulla erano valsi, fino a quel momento, i tentativi di ricerca su Facebook o attraverso amicizie di qualcuno in partenza per la città catalana. Fortunatamente il lunedì sera siamo entrati in possesso dei biglietti ed eravamo pronti per la partenza chiedendoci ancora una volta il motivo per cui il Napoli non possa prevedere un comodo servizio vendita biglietti anche per i tifosi o gli appassionati che vivono all’estero o in altre parti di Italia così come fanno tutte le più importanti società di calcio. A Praga abbiamo incontrato tanti tifosi provenienti da dall’Italia e dall’Europa. C’erano Stefano del Club Napoli Parma, dei ragazzi da Edimburgo, altri dall’Inghilterra e tutti con lo stesso problema dei biglietti. Ci auguriamo che la società calcio Napoli capisca le difficoltà dei tanti tifosi napoletani, o semplici appassionati, che vivono all’estero e voglia provvedere a risolvere il problema. Due o tre click sono meglio di un favore. E non solo nel calcio.
Marco Rossano