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Se Zuniga avesse segnato al 90esimo, avremmo cantato Oj vita mia?

Ieri ho visto una squadra abbastanza stanca e con pochissime idee. Ho visto i nostri giocatori più importanti non azzeccarne una. Ho bestemmiato Inler che sbagliava anche i passaggi elementari e non ripeterò qui cosa ho gridato a De Sanctis quando gli ha preso il consueto raptus.
No, di certo non sono stato contento di come il Napoli abbia giocato. La Samp è una buona squadra e ha dimostrato di sapersi difendere benissimo, meritando di fatto il pari. Ma al di là della brutta prestazione e della relativa incazzatura, non credo che questo gruppo meriti l’umiliazione dei fischi. Credo invece che questa squadra, tra l’altro non troppo abituata ad essere ai vertici, meriti ben altro. Certo, l’occasione per avvicinarsi alla vetta è stata ghiotta e brucia averla sprecata, ma non penso che il Napoli sia attrezzato per vincere tutte le partite. Si perderanno di certo altri punti, si commetteranno altri errori e vedremo sicuramente altre prestazioni al di sotto delle nostre possibilità, ma dimenticarsi dove questi ragazzi ci hanno portato, vomitando la nostra rabbia, ritengo sia un tantinello ingeneroso.
Abbiamo avuto una crescita vertiginosa, sia in termini di personalità, sia nei meri numeri, siamo secondi, lottiamo per il vertice, vediamo la nostra squadra che comunque dà tutto, sta rifiatando e noi cosa facciamo? Fischiamo.
Cioè, noi ieri abbiamo fischiato Cavani. Uno dei peggiori in campo, no?
Evidentemente oggi non meritiamo, e forse non meriteremo alla fine il primo posto, ma penso che questo gruppo meriti un po’ più di rispetto.
Ho sempre pensato che si fischino i fallimenti. Cose che per grazia ricevuta, non ci riguardano più.
Se poi essere secondi, o arrivare secondi, è considerato un fallimento, vuol dire che l’anno prossimo la Champions non la seguirò, o no?
Ma poi mi chiedo, se all’ultimo secondo Zuzù l’ avesse buttata dentro di natica, mentre Gastaldello scivolava su una zolla, avremmo cantato ‘o surdato innamorato?

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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