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Il Napoli contro il Catania passa alla difesa a quattro

Concluso il mercato di gennaio col potenziamento della “seconda squadra” che affronterà l’Europa League, e tenendo nel mirino Nainggolan e Icardi per il futuro, il Napoli anticipa a stasera il match di campionato contro il Catania argentino (sei gauchos in formazione, tre in attacco), ostacolo alto per il momento di grande entusiasmo (tre vittorie di fila) della formazione etnea. La partita precederà un altro match da febbre del sabato sera, il prossimo anticipo sul campo della Lazio (9 febbraio). Queste due “tappe” contribuiranno a “vedere meglio” nella sfera di cristallo azzurra. Siamo in lotta per lo scudetto o no?
Il Catania, fuori casa, non ha lo stesso rendimento del ruolino interno (26 punti al “Massimino”, solo 9 in trasferta), ma è formazione ben quadrata in difesa e agile nel contrattacco tenendo larghi (4-3-3) gli esterni offensivi Barrientos e Gomez (manca il più robusto Pablo Alvarez che all’andata si fece espellere dopo due minuti), e in mezzo ha un topolino col fiuto del gol, il minuscolo e pericoloso Bergessio. Tutti e tre gli attaccanti catanesi hanno qualità di assalitori sguscianti, teleguidati dal napoletano Ciccio Lodi, alla soglia dei trent’anni, regista di concreto talento, specialista nei tiri dalla distanza (calci piazzati compresi). Il Catania è ora impegnato in un “nuovo” campionato, quello che lo spinge a tentare la scalata alle posizioni europee (il quinto posto è a due punti) dopo avere conquistato una completa tranquillità in classifica.
Più “pesante” è il traguardo che ha di mira il Napoli, questa sfida alla Juventus per il primo posto che non è più un sogno. In questa sta il diverso stato d’animo delle due squadre. Il Napoli potrebbe giocare sotto la pressione della sua altissima classifica e risentirne (ma anche galvanizzarsi). Il Catania giocherà con superiore disinvoltura.
Lasciamo perdere le dichiarazioni del presidente Pulvirenti, “contro il Napoli un favore alla Juve lo farei”, dopo averne definito “zitella isterica” il presidente Andrea Agnelli e incassato proprio dalla Juve una sconfitta immeritata in ottobre (1-0 dei bianconeri a Catania, gol di Vidal in fuorigioco, annullato un gol regolare di Bergessio). Pulvirenti un “favore” lo vorrebbe per sé dal suo Catania settimo in classifica. Smorziamo ogni polemica.
Il Napoli, in serie positiva da cinque partite (quattro vittorie), cambia pelle. Dopo avere provato nel corso di alcune gare la difesa a quattro, la novità stasera è questa: complici forse le assenze di Campagnaro e Britos squalificati, più l’indisponibilità di Maggio, ecco la difesa a quattro con Zuniga e Armero esterni, Cannavaro e Gamberini centrali. Un cambio di rotta di Mazzarri che ne avrà valutato la superiore efficacia “fiutando” forse il modulo definitivo da qui alla fine del campionato. La prova di stasera è interessante e il Catania la collauderà al massimo delle sue chance. Vedremo poi se il 4-3-1-2 sarà la strategia definitiva. Vediamo anzitutto come sta Armero, più attaccante che difensore. Zuniga a destra offre migliore copertura. Ma i due esterni di difesa, in realtà due esterni di centrocampo, con la loro corsa potrebbero esaltare il nuovo modulo se non si faranno schiacciare dagli avversari. Forse non è il caso di stasera. La prova vera verrà contro formazioni che schierano esterni offensivo col 3-5-2 (Juve compresa), ma il Napoli potrà sempre tornare al suo collaudato 3-4-1-2.
Ben coperto tutto il fronte difensivo, la formazione azzurra sembra più che audace dalla cintola in su con due mediani (Inler e Dzemaili) sui lati di Behrami, il paladino del pressing, il lottatore irriducibile, il più valido nei contrasti. Inler e Dzemaili, soprattutto il secondo, sanno giocare da mediani e da mezzali. Qui sta il “trucco” che potrebbe rendere esplosivo il Napoli, almeno contro il Catania. Perché, poi, ai tre del centrocampo si aggiunge Hamsik (in grandissimo momento) e il quartetto è in grado di fare faville, coprendo la difesa in fase di non possesso, dilagante con la palla conquistata. Cavani e Pandev (e al momento opportuno Lorenzo Insigne) possono far danni alla difesa siciliana, questo è certo. Ma, probabilmente, il match vivrà delle capacità e della superiorità che una delle due squadre saprà imporre sulle corsie esterne. Il Napoli ci prova.
MIMMO CARRATELLI
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