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Un mercato con più lode che infamia

Più lode che infamia, non c’è dubbio. Ma il botto non c’è stato. Un mercato, quello di gennaio, in linea con la politica societaria. Quattro gli acquisti: il ritorno di Calaiò, Armero, il giovane Radosevic e il portoghese Rolando di cui abbiamo già scritto. Armero piace senza dubbio a Mazzarri; gli altri non so. Di certo Calaiò è più forte di Vargas. Il cileno è tornato in Sudamerica. Se n’è andato, in prestito, anche Fernandez (al Getafe) così come Uvini (al Siena). In difesa sabato saremo contati, ma col rientro di Britos e Campagnaro saremo in sei, o meglio in quattro più due. Perché io francamente stento a credere che il tecnico dia spazio a Rolando.
A centrocampo abbiamo un Armero in più, e non è poco. È mancato l’acquisto di Nainggolan ma sembra che la società ce l’abbia messa proprio tutta. Ha finito però col cozzare contro il muro di Cellino. Resta Dzemaili, dunque. Avanti abbiamo l’arciere.
Insomma, non è un mercato scoppiettante ma nemmeno da disdegnare. Il Napoli si conferma squadra solida con alcuni solisti d’eccezione.

Massimiliano Gallo

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