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Scusa presidente, mi sbagliavo, non siamo l’Udinese del sud

Alcuni giorni fa, dopo la cessione – diciamo pure svendita – di Walter Gargano all’Inter, avevo espresso alcune perplessità sul mercato del Napoli, chiedendomi se De Laurentis non avesse in mente di ridimensionare il “Progetto Napoli”, riducendolo a essere un’Udinese del Sud.

Poiché solo gli stupidi non cambiano idea, posso dirlo: mi sbagliavo.

Sbagliavo, in primo luogo, perché una qualsiasi Udinese non sottoscriverebbe mai un contratto di 5 milioni a stagione per un suo assistito. La conferma di Cavani, a queste condizioni, è un chiaro segno che il Napoli è ormai una grande società. De Laurentis sa bene che sarà difficile trovare un bomber come l’uruguagio e lo ha blindato. Per altro con una clausola da 60 milioni. Con tanto di annuncio – furbissimo e teatrale – a fine mercato, come se fosse l’acquisto-bomba degli ultimi minuti. E a dire il vero lo è: in Italia nessuna squadra ha un bomber così.

In secondo luogo, le mie valutazioni pessimistiche sono state smentite dagli ultimi acquisti. Lo so, ci aspettavamo tutti dei nomi più importanti. E non aver sostituito Dossena con un laterale mancino più forte secondo me rimane un errore. Però attenzione. I titolari di questa squadra vanno benissimo. Si poteva intervenire in difesa, ma pare che Mazzarri voglia insistere con Campagnaro-Cannavaro-Britos e allora va bene così. E attenti a Uvini: potrebbe sorprendere tutti. Per il resto c’è poco da fare: a fianco di Cavani giocheranno Pandev o Insigne, a che servirebbe prendere un’altra seconda punta? Ormai si punta su di loro. E secondo me è una cosa buona. Ottimi gli innesti dei giovani: Uvini e El Kaddouri sono giocatori talentuosi, di grande prospettiva. E faranno comodo. Perfetto Mesto: Maggio è titolare inamovibile. Se e quando ce ne sarà bisogno c’è un giocatore esperto, che conosce gli schemi di Mazzarri, molto fisico, che sta buono in panchina. Come Donadel, come Dzemaili.

La terza ragione per cui si deve essere ottimisti e giudicare positivamente il mercato del Napoli è il recupero dei giocatori dell’anno scorso. Britos, Donadel, in parte Dzemaili e soprattutto Inler l’anno scorso hanno deluso. E persino Pandev ha fatto meno di quel che poteva. Ora invece sono integrati nel progetto, stanno bene fisicamente, conoscono il gruppo. Anche se Inler a Palermo ha giocato male – e la cosa mi preoccupa – c’è da essere positivi. E in qualche modo si può dire che gli acquisti del mercato di quest’anno siano stati, oltre a Gamberini. Behrami, Insigne, Uvini, El Kaddouri e Mesto, anche Britos, Donadel, Dzemaili, Inler e Pandev. Una buona campagna acquisti, direi.

Infine, il mio giudizio sul SSC Napoli è positivo per un altro motivo. E riguarda il ruolo di noi tifosi in un anno come questo. Molte critiche all’indirizzo di De Laurentis sono nate dal fatto che mai come quest’anno c’è la possibilità, in Italia, di vincere qualcosa di importante. Con la Juve che ha la Champions (per altro con un gioco simile a quello del Napoli, tutto forza e velocità: le energie verranno meno, contateci), il Milan ai minimi storici e Inter e Roma che sono sì forti ma non irresistibili, il Napoli ha molte chances di giocarsela per “quella cosa lì”. Ma deve fare il campionato perfetto. Certo, con Jovetic, Armero e Ranocchia sarebbe stato diverso. Ma si può andare lontano anche così. E la partita di Palermo lo ha confermato. Perché la stagione sia perfetta però, anche noi tifosi dobbiamo essere consapevoli dell’opportunità. E remare in un’unica direzione. E sostenere, con entusiasmo e SMODATEZZA, questa squadra.

Lo merita De Laurentis, per quello che ha fatto in tempi difficili, e lo meritano Bigon, Mazzarri e i giocatori. Ma soprattutto, lo merita il Napoli.
Dario Bevilacqua

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