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È un bel Napoli, ma i tifosi contestano

Sussulti di mercato. La Fiorentina compra ancora (Savic, difensore montenegrino). La Lazio puntella la difesa col gigantesco francese Ciani (1,92). Maresca, “un cavallo di ritorno”, approda alla Samp di Ciro Ferrara. La Roma cerca Torosidis che a Napoli, con l’Olympiacos, non impressionò molto. Sul mercato buoni giocatori ma non risolutivi: Borriello, Gilardino, Floccari, Lazzari, Rocchi, Mesto, Andreolli, Mesbah, Ziegler, Foggia. Sono “puntelli” per squadre medio-piccole.Le “grandi” fanno fatica ad aggiungere “pezzi pregiati” sui loro scacchieri incompleti (Bojan al Milan è tutto). La Juventus, che al calciomercato ha investito più di ogni altro club (55,2 milioni di euro), non riesce ad acciuffare il top-player che serve all’attacco. Al Napoli mancano un esterno per far rifiatare Maggio e un terzino sinistro per elevare la qualità della fascia di Aronica e Britos.

Il Napoli è difficile da rafforzare con inserimenti di top-player. La squadra è questa ed è ben costruita dalla mediana in avanti. Inutile, per esempio, fantasticare su Jovetic. A parte il “prezzo” folle, non è di quei giocatori che proietterebbero la squadra azzurra verso lo scudetto. I problemi del Napoli sono in difesa. Ma non ci sono in circolazione difensori di altissimo livello. Non ci sono difensori di spicco in nessuna formazione. Il meglio che c’è, a sinistra, forse è l’atalantino Peluso.

Fra entrate e uscite al calciomercato, il Napoli è in vantaggio di 6,5 milioni e dal bilancio potrebbe “pescare” un “tesoretto”. Per comprare chi? Asamoah sarebbe stato un bel colpo. E’ andato alla Juve, amen. Per il ruolo di esterno si parla del brasiliano Jonathan dell’Inter (11 partite l’anno scorso nel Parma) e di Mesto. Rincalzi. Pare che i tifosi siano delusi, pronti a protestare (languono gli abbonamenti), fiutando l’anno favorevole per lo scudetto. L’obiettivo realistico è il secondo posto col ritorno in Champions. La lotta è con Inter, Roma, forse Fiorentina. A meno che la Juve non perda molte delle sue energie in Champions (ma ha tre rincalzi per ogni ruolo).

Mettiamo in conto anche il prolungamento del contratto di Cavani e il ritocco al suo ingaggio. Non è vero che De Laurentiis non vuole spendere. Così com’è costruito il Napoli è azzardato romperne gli equilibri (a meno di prendere Messi!). Il Napoli ha almeno quattro top-player: Cavani, Hamsik, Maggio, Pandev. In quale altra squadra se ne trovano tanti? C’è Insigne che promette molto. Mazzarri sta facendo un ottimo lavoro sul ragazzo che, da parte sua, sta rispondendo bene alle sollecitazioni anche tattiche dell’allenatore. Gioca molto per la squadra, come faceva a Pescara, e non è alla ricerca esasperata di gloria personale. Mazzarri sta lavorando bene anche su Vargas al quale manca ancora il colpo finale dopo una serie di assist che in gol hanno mandato Pandev e, di recente, Cavani. Si può considerare Mazzarri il quinto top-player del Napoli. Deve mettere a punto la difesa in crisi soprattutto sulle “palle inattive” (Cavani diventa il miglior difensore, come s’è visto anche a Palermo). Sulle palle alte, la difesa non è impeccabile. Un difetto che si può correggere. Si aspetta una più risoluta partecipazione di Inler (dov’è finita la sua maschera leonina?). La cessione di Lavezzi ha sbloccato la monotonia della fase offensiva tutta affidata alle sue serpentine. Quella di Gargano (ma davvero era un tifoso interista?) non ha impoverito il centrocampo (Behrami okay, ma attento al gioco falloso) dove ora si gioca meglio la palla.

Il Napoli non sarà diventato fortissimo, ma è migliorato. Il lavoro triennale di Mazzarri ha costruito un magnifico blocco che produce anche bel gioco, più corale quest’anno. Il rilancio di Pandev e i miglioramenti di Zuniga sono altri meriti dell’allenatore. La maturità piena di Hamsik è un altro vantaggio. A pretendere la luna si fa presto. Ci vuole pazienza, fiducia e un po’ di entusiasmo, e sulle critiche al Napoli non si può partite da antipatie a pelle. Per vincere lo scudetto dovette arrivare Maradona. Non ci sono Maradona in giro. E’ un bel Napoli. Lo dicono tutti. Perché “andare alla guerra”? Non si capisce la contestazione in agguato.

Mimmo Carratelli

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