C’è chi scende e c’è chi sale, in questo grande grattacielo a 20 piani che è la classifica del campionato di serie A. In questo momento il Napoli ha preso l’ascensore, destinazione: terzo posto. Il montacarichi dell’Inter sembra essere guasto. Invece di salire, scende. I nerazzurri perdono la quarta partita di fila, complice stavolta un ottimo Napoli che invece è alla quarta vittoria consecutiva. Ranieri comincia la partita con il solito 4-3-1-2, dando spazio al giovane Faraoni e a Nagatomo sulle corsie e a Snejder dietro alle pute Milito e Forlan. Mazzarri risponde invece con il 3-5-2 schierando tutti i “titolarissimi” ad eccezione di Hamsik (squalificato) sostituito da Dzemaili. La partita inizia subito con ritmi blandi, le due squadre si studiano e non affondano, ma, trascoersi dieci minuti, la squadra partenopea incomincia a schiacciare l’Inter nella propria metà campo, creando numerose occasioni da gol, la piu pericolosa delle quali con Dzemaili che con un gran destro d’esterno da fuori area, destinato nel sette, impegna Julio Cèsar che mette in corner. Unica occasione per l’Inter una punizione di Snejder da 25 metri che sfiora l’incrocio dei pali. Nella ripresa Ranieri cambia modulo inserendo Cordoba e Pazzini al posto di Snejder e Forlan (completamente inesistente) passando così ad un 3-5-2 speculare a quello del Napoli. Diventa quindi quasi una partita a scacchi tra i due allenatori. Mazzarri risponde ridisegnando in corso d’opera la sua squadra e dando indicazioni ai giocatori, in particolare a Lavezzi. Al Pocho viene chiesto di non attaccare le corsie esterne come nel primo tempo, ma di affrontare centralmente la difesa a tre dell’Inter; detto fatto. Il Pocho, sfruttando una grande azione di Dzemaili che supera tutto il centrocampo e lo serve con un passaggio filtrante, infila Julio Cèsar con un destro da fuori area di precisione balistica. Dopo la rete del vantaggio, gli azzurri controllano agevolmente la partita, fino a quando Aronica (ad un quarto d’ora dalla fine) commette un’ingenuità e si fa espellere per fallo da ultimo uomo. Nonostante un po’ di sofferenza nel finale ed una clamorosa occasione per Pazzini, il Napoli riesce a portare a casa i tre punti, fondamentali per la rincorsa al terzo posto. L’aria di Champions allora sembra essere la medicina giusta per il Napoli di Mazzarri, gli azzurri quando sentono odore di Europa, quando ascoltano la musica della Champions League, sembrano rinvigoriti sembrano più spietati, in particolare il Pocho Lavezzi, la cui clausola rescissoria di 31 milioni, se continuasse a segnare con continuità, diventerebbe un invito a nozze per le grandi squadre europee.
Davide Fontanella
IV F Liceo classico “Garibaldi” – Napoli
Docente garante Prof. Stefania Colicelli