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Si gioca alle 15, che cosa strana, che cosa bella

Si ritorna alla normalità. E’ la sensazione con cui – mi pare – si vive l’attesa di Siena-Napoli. Per quattro mesi i quattro amici della tribuna divano (più il pederbaby e la moglie che si è limitata a passare davanti alla televisione nei momenti cruciali delle partite) si sono rimpinzati di taralli, patatine, pizzette e pizza di scarole, toast improvvisati, birra e vino, nocino e grappa e limoncello. Da settembre a lunedì scorso il gruppo della poltrona rossa (accanto al divano) ha studiato improbabili variazioni di schema alternando Franco, Dario, Antonio e il sottoscritto in qualsiasi schema. Urla in tarda serata, bimbo che il giorno dopo si alza a fatica e non vuole andare a scuola, impossibilità scientifica di farsi analizzare il sangue: trigliceridi, colesterolo e transaminasi peggio dello spread, c’è da far causa a chi ha stilato il calendario di campionato, champions e tim cup. L’unico rischio è l’abbattimento post pranzo domenicale, con pennica sul divano (ormai libero di ospitarmi in posizione orizzontale, ognuno dei fantastici quattro a casa propria) e pederbaby che strattonandoti ti sveglia: “Papà, papà, ha segnato Cavani”! Insomma, fratellanza azzurra, con Siena – Napoli finisce l’emergenza che poi, siamo onesti, tanto tanto male non è andata.  Alle 17 sarà tutto finito. Io sono ottimista. Anche il bioritmo dei nostri calciatori torna alla normalità: match, doccia, interviste e poi tutti a casa. Con i tre punti. Forzanapolisempredovunquecomunque.

Giuseppe Pedersoli

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