“E allora, non chiedere per chi suoni la campana. Essa suona per te.” Ernest Hemingway trasse da questo verso di John Donne il titolo per il suo celebre romanzo. Per chi suona la campana. Da cui anche un film con Gary Cooper e Ingrid Bergman.
Mazzarri si ripete sottovoce “e allora, non chiedere per chi suoni la campana. Essa suona per te.”
Sugli spalti tremila napoletani di Napoli. Chi sa quanti napoletani di Germania. Forse qualcuno si chiede “ per chi suona la campana? ”
De Laurentis con un sorriso solo accennato nasconde il suo pensiero “e allora, non chiedere per chi suoni la campana. Essa suona per te.”
In due partite, Bayern e Juve, il toscanaccio si gioca molto.
Le critiche si sono fatte un pò aspre. Troppo turnover, scelte tattiche cervellotiche, acquisti sbagliati … Tre sconfitte in campionato sono troppe.
Mazzarri è un uomo intelligente. Cosciente che far bene nel calcio è difficile. Ripetersi difficilissimo. Non a caso ha provato ad andare via. E sa anche che nel calcio quando suona la campana, suona sempre per il tecnico. E solo per il tecnico. Giusto o non giusto così va il mondo.
La partita comincia. Per quindici minuti il Napoli gioca meglio del Bayern. Con un Lavezzi strepitoso. Poi Gomez fa il fenomeno. Segna tre goal. I tedeschi dominano. E la partita sembra senza storia. Sia chiaro il Bayern è squadra di un altro pianeta. Ma il Napoli tira fuori il carattere. Quel carattere che è tutto del suo tecnico. E riesce a dieci minuti dalla fine a riaprire la partita. Uscendo dal campo con onore. Sul piano tattico che dire? Il Napoli mi è parso francamente snaturato. Forse per paura degli avversari. Inedita e fallimentare la difesa a quattro. Uno spreco Cavani a fare il centrocampista aggiunto. Ma con questo carattere possiamo essere ottimisti.
Guido Trombetti
Dal Corriere del Mezzogiorno del 3 novembre 2011