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Napoli sintesi tra calcio italiano e britannico

Lo scorso anno, la rivista inglese World Soccer pubblicò un ampio servizio sul Napoli arrivando a definire la squadra di Mazzarri come «la miglior sintesi tra il calcio italiano e quello britannico». Guardando alle prime cinque giornate di campionato attraverso la lente di ingrandimento delle statistiche Opta, si capisce il perché di quella affermazione. La squadra di Mazzarri si difende bene, come tradizionalmente fanno le squadre del nostro campionato, ma ribalta in fretta l’azione, proprio come sono solito fare le formazioni della Premier League.

Sopra la media – Le statistiche confermano le impressioni (positive) che si hanno dalla tribuna vedendo come si dispone il Napoli in campo e in che modo si sviluppa la manovra degli azzurri. Il centrocampo fa filtro e la retroguardia è molto aggressiva. Inler e, soprattutto, Gargano recuperano un’infinità di palloni o comunque mettono in condizione i loro compagni della difesa di rendere la vita difficile agli attaccanti avversari. Tradotto in numeri: il Napoli recupera 48,80 palloni a partita rispetto ai 43,32 della media del campionato.

Stile Barça – «Abbiamo dei codici ben precisi e dobbiamo essere feroci in fase passiva», si ostina a ripetere Mazzarri. Un concetto che richiama il modello Barcellona e che, evidentemente, i suoi giocatori hanno appreso benissimo: «Dobbiamo ispirarci alla squadra di Guardiola — ha spiegato in passato il tecnico toscano —, che spesso recupera palla in meno di sei secondi». Magari, a Mazzarri farà meno piacere sapere che da parte del Napoli (che non ha ancora subìto espulsioni) il recupero palla avviene, mediamente, a soli 37 metri dalla porta di De Sanctis, ma in realtà anche a questo dato va abbinata una spiegazione tattica: il Napoli si abbassa molto non solo per chiudere ogni spazio, ma anche per lasciare maggiore campo ai suoi attaccanti in fase di ripartenza.

Pezzo forte – Già, perché il meglio di loro stessi Lavezzi e compagni lo esprimono quando sono serviti in profondità e possono attaccare le difese avversarie in velocità. Così si scopre che il Napoli, nonostante non disdegni la manovra palla a terra, è una delle squadre che lancia di più (56,60 a partita rispetto ai 46,15 della media campionato). Il cambio di fronte è uno dei segreti del gioco di Mazzarri e non a caso gli azzurri sfruttano le fasce meglio di quasi tutte le altre squadre della serie A: 19,20 i cross per partita rispetto ai 17,63 della media campionato. Ecco perché molti allenatori stanno cercando un antidoto alle sgroppate di Maggio, Dossena e Zuniga, ma sin qui sembrano non averlo ancora trovato.

Che numeri – Davanti, poi, i tre tenori fanno la differenza: Cavani e Hamsik sono cecchini infallibili (rispettivamente sette e cinque tiri nello specchio della porta) e fanno alzare la percentuale realizzativa del Napoli fino al 18%(rispetto all’11% della media). Lavezzi, invece, spacca le difese. Grazie al Pocho, i passaggi filtranti sono addirittura due a partita (media campionato 0,95) e le giocate utili in area ben 20,80 rispetto alla media campionato di 19,04. Tanto per restare in tema, anche quelli che fa in campo l’argentino sono numeri di alta scuola.
Gianluca Monti (La Gazzetta dello sport)

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