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Mazzarri tentenna perché vuole fare Ferguson

La conferma di Walter Mazzarri è un punto fermo per il futuro azzurro. Il presidente la dà per scontata. «Assolutamente sì: la panchina è blindata», ha ribadito domenica a Bologna. L’allenatore un po’ meno. «Ci dovremo incontrare a fine campionato, come si fa in tutte le società». Ma le sirene di Juventus e Roma non c’entrano. E nemmeno i soldi, magari un premio per avere riportato lassù il Napoli: quantomeno in Champions. Nulla di tutto questo, pare. Ci sarebbe dell’altro, infatti, dietro alla prudenza di Mazzarri. Si dice che il tecnico toscano sia molto tentato dal ruolo all’inglese di manager, con competenze e poteri che vanno pure aldilà della semplice gestione della squadra. L’infaticabile Walter vorrebbe avere voce in capitolo su tutto, un po’ come il mitico Ferguson al Manchester United. Dalla scelta delle amichevoli al ritiro estivo, passando per il mercato e gli accordi con le federazioni italiane e straniere per le convocazioni dei nazionali. Il pallino passa a De Laurentiis, ora. Toccherà a lui decidere se queste richieste sono lecite o eccessive.
Marco Azzi (Repubblica)

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