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Allegri e Mazzarri, cacciucco livornese

Una cosa mai vista in una città che ne ha viste tante, dalla nascita del Pci alla beffa d’arte più famosa di questi anni. Livorno è un cacciucco di gente e sentimenti e ora gli tocca dividersi pure sullo scudetto: in testa ci sono un livornese puro anche se anomalo, Massimiliano Allegri, e un sanvincenzino che ha riportato il Livorno in A dopo più di mezzo secolo, Walter Mazzarri. Per complicare la zuppa, in città ci sono tanti interisti, fedeli alla Beneamata dai tempi di Armando Picchi. Ai discendenti del quale è inutile chiedere per chi tifino: meglio un livornese di San Vincenzo di un livornese rossonero amato da Berlusconi. On the road Chilometro zero della storia, lo stadio di Ardenza, denominato appunto Armando Picchi. Allegri è nato a due chilometri da lì, Mazzarri a 62, vicino alle spiagge di San Vincenzo. Il bar è il posto ideale per le chiacchiere, lo stadio è la casa di Romano Vivaldi, noto come Bistecca, ex magazziniere della Under 21 e milanista sfegatato. «Guardi, Mazzarri è bravo, ma Massimiliano è roba nostra e ormai fanno tutti il tifo per lui. Anche gli interisti, anche gli juventini. Creda a me. Li sento i discorsi al mercato». Al Mercato Centrale, un gioiello di fine Ottocento, si vende pesce e tutto il resto. Raccontano che Amedeo Modigliani ebbe uno studio proprio qui, e scolpì delle opere che non gli piacevano granché. Qualche spiritoso diffuse negli anni la storia che tutta Italia ha appreso nel 1984: le sculture erano state gettate nel Fosso Reale che scorre lì accanto e nel centenario della nascita di Modì si organizzarono le ricerche. Le sculture saltarono fuori. Peccato che fossero false, e più di tutti si divertirono i livornesi. Detti e contraddetti Livorno è u n a città che ride,come Allegri, che ha sempre la battuta pronta. Le ultime non sono molto piaciute a Mazzarri, che ha reagito maluccio. I due si beccano da anni e pochi capiscono il perché: hanno fatto la gavetta , sono diventati bravi tutti e due. Allegri ha vinto la Panchina d’oro, Mazzarri no. Allegri è cresciuto con Galeone e il calcio champagne, era considerato un playboy, ha amato il galoppo (Livorno è città di cavallari) e le bischerate, come direbbero quelli di Amici miei. Mazzarri è cresciuto con Ulivieri, ama il mare e ha una piccola barca, non gli piacciono i lussi e da bambino prima di andare a scuola andava a consegnare il pane preparato nel forno dei genitori. Dagli amici è considerato sensibile e permaloso, ma estroverso. Allegri ha giocato nel Livorno in anni bui, Mazzarri lo ha allenato il Livorno e riportato in alto. Ora si contendono lo scudetto e discutono a distanza. Forse l’umorismo di scoglio non piace a Mazzarri. «Non è vero, Walter scherza e fa battute come tutti i toscani», lo difende Enzo Bellucci, l’amico di sempre. «L’ho allenato quando era bambino. Walter è passionale e maniacale. Perché ce l’ha con Allegri? Non l’ho mai sentito parlar male di Allegri. Secondo me fanno un po’ di teatro, come certi politici che litigano per finta».
Vite parallele «Allegri sa stare al mondo», dicono a Milano, dove all’inizio lo guardavano un po’ così. Certo, lavora duramente sul campo, ma dà sempre l’idea di prendere le cose con una leggerezza che pare sconosciuta all’allenatore del Napoli. «Mazzarri è un gran lavoratore, e gliel’ho detto che è maniacale», spiega Bellucci. «Quando era ragazzo e giocava nella Reggiana, frequentava l’Università, ma nel giorno libero da studi e allenamenti si riempiva la macchina di mattonelle e veniva a venderle nei cantieri di San Vincenzo». Allegri aereo, Mazzarri terreno. Livorno si gioca lo scudetto con uomini diversissimi e Aldo Montano, il campione che è salito sul podio olimpico sbandierando il prefisso telefonico della città (0586) non sa decidere. «Livornesità: vince Allegri, Mazzarri precisa sempre di essere di San Vincenzo. 1-0. Prestigio sportivo: vince Mazzarri che ha fatto retrocedere il Pisa. 1-1. Carattere: vince Allegri che è risalito alle stelle dopo essersi ritrovato nelle stalle con un esonero. 2-1. Imprese cittadine: vince Mazzarri che ha riportato il Livorno in serie A. 2-2». Quindi non tifa? «Tifo solo per il Livorno. Il Napoli mi fa simpatia come tutte le realtà che si affacciano in mezzo alle solite grandi.MaMax è di qui…». Montano tiene l’ultima stoccata, Claudio, il livornese che ha cucinato il cacciucco per Slowfood, va dritto al bersaglio: «Tifo Allegri, andavamo a scuola insieme». Ora Claudio cucina nel suo ristorante In Vernice, mentre il cuoco Allegri si esibisce nei tortiglioni al pomodoro fresco per gli amici. Ma se vince lo scudetto, cacciucco assicurato. Con o senza lische.
*L’autrice del pezzo è nata a Livorno e cresciuta nel quartiere Ovosodo.
di Alessandra Bocci (da La Gazzetta dello sport)

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