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Il Napoli è (giustamente) attento ai bilanci
Al Nord comprano e vincono gli scudetti

Che delusione. Si che delusione dico. E lo dico in questo momento. Dopo una prestazione magistrale. Cerco di spiegare il senso del mio sentire.
Un dato è certo. Il Napoli gioca il più bel calcio del campionato. Su questo, a mio modesto avviso, non ci piove. Un altro dato è evidente. Difficilmente vedremo nei prossimi anni un campionato così aperto. Così incerto. Diciamolo pure, così modesto. L’Inter ha problemi. La Roma arranca. La Juve basta guardarla. Lo stesso Milan non sembra irresistibile. Come lo era l’Inter degli anni passati per intenderci.
E allora? Allora come si fa a non essere delusi di fronte alla campagna acquisti, per esempio, del Milan e dell’Inter.
Al confronto l’inerzia del Napoli colpisce. Credo che la società abbia rinunciato a tentare di vincere il campionato. Perché a questo punto dobbiamo essere chiari e sinceri. I fatti dicono che il Napoli questo tentativo aveva i numeri per farlo. Ma senza almeno un grande rinforzo i sogni vanno rimessi nel cassetto. E non penso a Mascara, Barreto, Foggia etc etc.
Non ho alcun dubbio che la scelta sia derivata dalla strategia societaria di tenere il bilancio in ordine. Troppo fresco il ricordo degli effetti devastanti di gestioni disinvolte per non apprezzare il taglio di serietà dato da De Laurentiis alla conduzione societaria. Io sono convinto che il Presidente avrebbe preso non uno ma dieci fuoriclasse se ne avesse avuto la possibilità. Senza mettere a repentaglio la stabilità dell’azienda Napoli. Purtroppo questa possibilità non c’è. Dico quindi che condivido la politica sana di De Laurentiis. Penso anche che stia dando un esempio di amministrazione illuminata di un’azienda che a Napoli ha pochi eguali. Detto questo sono deluso da morire. La resa senza condizione all’opulenza delle corazzate del nord mi avvilisce. E sapere che ciò avviene in ossequio ai principi di buona amministrazione non allevia di un filo la mia delusione. Prendere atto che la nostra società non può competere con le grandi non è piacevole. Vuol dire che per un po’ di anni dovremo guardare alla classificazione in coppa campioni come al massimo dell’affermazione possibile.
E francamente questa presa di coscienza per me è motivo di grande amarezza.

Guido Trombetti

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