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Il livello si è abbassato
Il Napoli può dire la sua

Che dire? Abbiamo perduto 2-0 contro la Lazio e francamente non c’è nulla da dire. Eravamo stanchi, molto. Lo era persino Mazzarri, che in panchina non si è sbracciato più di tanto: in cuor suo sapeva perfettamente che non avrebbe potuto chiedere di più ai suoi atleti.  Altrimenti in sala stampa l’allenatore si sarebbe inventato una scusa qualsiasi, come fa di solito quando perdiamo. Stavolta, invece, se n’è stato buono, ha portato la sconfitta a casa e ha concesso un giorno in più di riposo ai giocatori. Del resto perdere all’Olimpico – contro una squadra seconda in classifica – non compromette in alcun modo l’avvio di campionato del Napoli. Che io definirei eccezionale, ben al di sopra di ogni più rosea previsione.
Dodici partite giocate, sei vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. Ventuno punti in classifica (tre in più rispetto all’anno scorso) e terzo posto, alle spalle di Milan e Lazio che ci hanno battuti. Fuori casa abbiamo il miglior rendimento della serie A; al San Paolo zoppichiamo un po’. Diciotto i gol segnati (quarto attacco della serie A) e tredici subiti (un po’ troppi). Abbiamo il capocanniere del campionato (Cavani con otto reti, senza rigori) e un Lavezzi molto maturato e disciplinato tatticamente. A oggi il Napoli dipende molto da quei due, non c’è che dire. Altri (su tutti Maggio e Hamsik) sono ancora alla ricerca della forma migliore. Ma questo, sinceramente, mi fa ben sperare. La stagione è ancora lunga e mi rinfranca pensare che giocatori importanti siano ancora alla ricerca della condizione giusta.
A mio avviso la rosa è tropo corta, servirebbe un altro attaccante al livello dei due titolari e in difesa siamo troppo incerti. Però la squadra ha una sua ossatura ben definita e l’ha dimostrato anche nel primo tempo contro la Lazio. Loro ci temevano, e si vedeva. Questa formazione ha tutte le carte in regola per disputare un signor campionato. Anche se, bisogna ammetterlo, il livello medio del calcio italiano è scaduto molto. Gran parte delle partite di serie A sono inguardabili e come mettiamo il naso fuori dai confini le prendiamo sistematicamente (dal Milan alla Sampdoria, fino agli stessi azzurri). In ogni caso quest’anno in Italia manca la squadra padrona. Il Milan ha un Ibrahimovic in più, ma non è imbattibile. Lo abbiamo visto a Napoli. Chi ci crede fino in fondo può dire la sua. Magari restare in lizza in una sola competizione potrebbe aiutare.
Massimiliano Gallo

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