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La tessera della discordia che i tifosi bocciano

Un rimedio alla violenza da stadio o una semplice fidelizzazione con fini commerciali. La tessera del tifoso già divide gli appassionati di calcio, sicuramente è rifiutata dalle tifoserie più accese. Quella del Napoli, quella delle Curve, ha già fatto sapere che è disposta a non abbonarsi. Ma del resto l’anno prossimo sarà obbligatoria, quindi indispensabile per accedere alle manifestazioni sportive. Il Napoli dovrà adeguarsi, però, e questo De Laurentiis lo sa e non ha mancato di sottolinearlo di recente: «Dico a tutti di non preoccuparsi della tessera del tifoso, io mi sono battuto contro la cecità di non volerla sperimentare prima. Non credo sia sbagliata, sarà necessaria per abbonarsi. Sarà una specie di carta di credito con una serie di sconti anche durante i viaggi. Piuttosto che rifiutarla, cerchiamo di renderla funzionale in modo da renderla un modello da esportare. Noi dobbiamo rispettare le regole. È inutile non abbonarsi, sarebbe un autogol». Ma gli ultras non vogliono farlo, piuttosto preferiscono comprare biglietti di una singola gara. Hanno manifestato il loro dissenso con molti striscioni e murales che sono comparsi in tutte le zone della città e della provincia. Già nella scorsa stagione il Casm e l’Osservatorio, nelle loro limitazioni, facevano salvi i possessori della tessera. E quindi è già capitato che un supporter del Napoli, pur di vedere la squadra in trasferta, si è inventato per una stagione tifoso del Milan o dell’Inter. Il Genoa, invece, ha concesso ai tifosi delle proprie curve, abbonati dalla scorsa stagione, che non intendolo rinnovarlo, un diritto di prelazione per i biglietti di tutte le partite del campionato. La tessera del tifoso è rilasciata dalla società sportiva dopo il nulla osta della Questura competente dopo aver constatato che non ci siano motivi ostativi (Daspo in corso e condanne per reati da stadio negli ultimi 5 anni anche se non definitivi), una sorta di fidelizzazione del rapporto tra tifoso e società stessa. Non ci saranno quindi restrizioni per la vendita dei biglietti; vengono snellite sia le procedure di acquisto dei tagliandi che quelle di accesso allo stadio, attraverso la creazione di varchi dedicati. Al San Paolo, per il momento, i varchi non sembrano ancora disponibili, ma saranno pronti per l’inizio del campionato. Gli ultras definiscono la legge del Viminale «Svuota stadi». Ed in effetti non ci saranno magari molti abbonati, ma la passione prevarrà su tutto e alla fine saranno molti i biglietti venduti per le singole partite, insomma ci saranno ma non si abboneranno. Il nuovo capo della Digos, Filippo Bonfiglio di recente ha ribadito: «Stiamo già seguendo con grande attenzione la questione legata alla tessera del tifoso visto che gli ultras del Napoli mi sembrano tra i più determinati a non volerla sottoscrivere. La tifoseria napoletana — ha detto Bonfiglio— va seguita con alta attenzione». Si attende solo la campagna abbonamenti del Napoli che probabilmente partirà verso la fine del mese di luglio.

Donato Martucci

(da il Corriere del mezzogiorno)

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