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Non festeggiare significa
aver memoria corta

Ieri 10 Maggio è stato il ventitreesimo anniversario del nostro primo grande successo. Tra vecchie foto e ricordi indelebili io ho festeggiato il presente, ho brindato alla salute di zio Walter e dei ragazzi che ci hanno regalato un bellissimo ed emozionante campionato. Sesto posto, Europa League (situazioni che non si verificavano dal Napoli di Lippi e Di Canio nel lontano ’94, a parte la parentesi Intertoto dell’anno scorso) e davanti all’odiata Giuve (e qui bisogna retrocedere con la memoria a vent’anni fa). Per cui, mi dissocio in maniera assoluta e netta da chi si rammarica o si lamenta per ciò che poteva essere e che invece non è stato. Costoro avranno la memoria corta o forse non avranno ancora raggiunto la maggiore età. O purtroppo per loro non avranno conoscenti gobbi, che vi assicuro, stanno rosicando da morire. Il pensiero che la banda Del Piero a luglio, dovrà sgobbare su polverosi campetti ciprioti, mentre i nostri in pareo gusteranno cocchi sulle spiagge a pochi metri da loro, non ha prezzo.
Volevo attendere la fine ufficiale per commentare le gesta dei nostri eroi, ma alla luce dei risultati di domenica, la stagione si è effettivamente conclusa alla 37esima giornata con la vittoria sull’Atalanta di Bortolo. I giochi sono ormai fatti su tutti i fronti. Per lo scudetto e per l’ultimo posto utile in Champions, salvo sorprese balorde, è solo una questione di matematica, mentre per l’Europa League e la retrocessione in serie cadetta tutto è deciso inequivocabilmente. La doppietta della Quaglia consolida e definisce il nostro obiettivo e spedisce definitivamente i bergamotti all’inferno(e mentre lo scrivo, non nascondo la goduria che mi si propaga per tutto il corpo).
Lo so, si potrà dire che ad un certo punto ci siamo trovati a lottare per un traguardo ben più appetitoso e se ci fossero stati innesti adeguati e qualche svista arbitrale in meno avremmo potuto (forse) guadagnarci un posto in paradiso, ma se si considera la stagione nel suo complesso, non si può dimenticare in quale fogna ci trovavamo e le pietose prestazioni che fornivamo a metà girone d’andata. La sconfitta dell’Olimpico ad inizio Ottobre scorso contro una Rometta rottamata è un lontano e brutto ricordo, ma è anche il momento che noi tifosi non dobbiamo dimenticare prima delle solite lagne condite dai se e dai ma. All’inizio era stato prefissato questo obiettivo e alla fine, in mezzo a difficoltà e grandissime partite, è stato raggiunto. Come si può rimanere delusi dopo aver distrutto e umiliato la Giuve sia a Torino che al San Paolo o dopo aver giocato alla pari con il Milan e aver superato la Samp? O dopo fasi in cui siamo stati autentici protagonisti o dopo incredibili rimonte marziane(errata corrige:mazzarriane)?Davvero non mi capacito. Davvero siamo fuori dalla realtà. Come si può criticare un tecnico che con l’entusiasmo e la grinta ci ha tirato fuori da uno stato depressivo quasi irreversibile? Solo io la notte, ho ancora l’incubo della faccia desolata e sfigata di Donadoni? Chiedete a Grava, a Pazienza, a Paolo Cannavaro e ad Aronica cosa ne pensano. Gli operai di questo Napoli hanno sfornato una stagione a dir poco incredibile. Cosa che nelle loro carriere già ben avviate non era mai capitata. Non dimentico i fischi e le pernacchie al nostro capitano l’anno scorso dopo la gara interna col Toro, non dimentico la forma ammuffita delle natiche di Gianluca Gravatar sulla panchina e non dimentico ciò che pensavamo tutti sulle doti “lumachevoli” di Michelino Pazienza. Oggi, il mio, il nostro applauso e il nostro ringraziamento deve essere attribuito soprattutto a loro, oltre che allo zio Walter. E infine, ma non per importanza, tra un mese ai mondiali sudafricani, a prescindere dalla follia Lippiana, i nostri colori saranno rappresentati in nazionale da 2 o 3 elementi, senza contare Hamsik e Gargano(sicuro) e Lavezzi(forse). E se non erro, non accadeva dai tempi di Bagni e De Napoli. Credo che questo dia ancora più valenza e forza al nostro cammino e confermi che il campionato del Napoli sia stato assolutamente positivo. Senza ombra di dubbio.
Per l’anno prossimo mi aspetto grandi cose, altri traguardi. Sia dal punto di vista tecnico che societario. Prima di tutto, pretendo acquisti che completino una volta per tutte questa rosa(in primis un bomber vero) e che i nostri operai si riconfermino su questo livello e poi, mi auguro che zio Walter, sia che usi il tridente, sia che usi la forchetta, sia che usi lo stuzzicadenti, riesca a mettere a dieta Dossena e tirare fuori le qualità che per troppo tempo sono emerse solo a corrente alternata dai nostri campioni. Hamsik su tutti e la Quaglia immediatamente dopo. Che Lavezzi possa essere più decisivo e concreto e che Gargano faccia un corso accelerato su passaggi e calci da fermo…poi, al resto pensiamo noi.
Ieri, 10 Maggio 2010, io ho festeggiato. E non solo per quel meraviglioso ricordo.Grazie ragazzi.

Forza Napoli Sempre
<strong>Gianluigi Trapani</strong>

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