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Caro Walter, Diego e Messi per me mani sono

http://www.youtube.com/watch?v=s4PNEA8VGII. L’articolo comincia un video da vedere. Mio padre, oggi sarebbe stato il suo compleanno, mi piace ricordarlo così: quando c’era qualcuno che sprecava parole mi diceva: “Ha perso una buona occasione per fare silenzio”. Beh caro onorevole Veltroni, lei, che è un po’ tuttologo, forte della sua esperienza, competenza e cultura, questa volta avrebbe fatto meglio a fare silenzio. Luca Mastrantonio lo ha intervistato per il Riformista  al Salone del libro dove il nostro ha presentato il suo lavoro sul calcio, sulla tragedia dello stadio Heysel. “Tra Maradona e Messi? Non ho dubbi, scelgo Messi: può far fallo ma non segna di mano; sta alle regole del gioco”. Così ha detto in un’intervista. E allora, all’evidentemente poco informato Veltroni, ricordiamo un episodio. Al Camp Nou corre il minuto 43, il Barça è sotto per 1-0 nel derby contro l’Espanyol per la rete di Tamudo: cross dalla destra, Leo Messi interviene e segna il gol del pareggio. Tutto normale? Assolutamente no, perchè l’argentino beffa il portiere Kameni con una mano, quella sinistra, con lo stesso movimento di Diego Armando Maradona nel famoso Argentina-Inghilterra ai Mondiali messicani del 1986. L’arbitro ed il guardalinee non si accorgono di niente e convalidano la rete, tra le proteste dei giocatori biancoblù. Messi esulta come se nulla fosse: eccola, è la nuova “Mano de Dios”. Proprio dal nuovo talento, spesso paragonato per le sue giocate al Pibe, che ha sulle scarpe impressa una scritta emblematica: “1986, Mano de Dios”. Ora forse potrà sostituire l’anno, con il 2007. E anche Uolter è servito. E papà, che sorride da lassù, è ricordato. Buon compleanno.
Gianluca Agata

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