Cinque mesi dopo la querelle post Genoa-Napoli, la società ha dato ragione all’allenatore. Potrebbe essere un segnale del riavvicinamento tra De Laurentiis e Sarri
Dopo Genoa-Napoli
È il 21 settembre 2016. A Marassi si è appena conclusa Napoli-Genoa. Zero a zero, con due rigori negati al Napoli. Sarri va in tv e invece di attaccare l’arbitro, se la prende con la società che lo lascia da solo a difendere tutti. «Dovrebbe essere la società a svolgere questo ruolo, non spetta a me. C’è il direttore Giuntoli che non può parlare». Ne nacque una polemica, non la sola, tra Sarri e De Laurentiis. Il Napoli rispose con un comunicato dal titolo: “Le decisioni degli arbitri, nel bene e nel male, vanno rispettate”.
Sarri è rimasto zitto
Cinque mesi dopo, il 28 febbraio 2017, Sarri – sia pure nel modo che certamente non avrebbe voluto – vince la sua battaglia. Questa sera dopo il 3-1 allo Juventus Stadium, il Napoli ha interrotto il silenzio stampa per denunciare l’arbitraggio di Valeri definito vergognoso da Giuntoli. Sarri non ha parlato. Davanti alle telecamere sono andati il direttore sportivo Giuntoli (che ha parlato per la prima volta da quando è un tesserato del Napoli) e Pepe Reina. Non sappiamo per quale motivo non abbia parlato Hamsik. Probabilmente perché Reina è stato il protagonista del rigore contestato, il secondo.
È l’aspetto positivo della serata. Che potrebbe significare un avvicinamento tra De Laurentiis e Sarri. Di certo, dopo cinque mesi, il Napoli ha accolto le istanze del suo allenatore.
