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Diawara, per i francesi di So Foot, è «matematico»

Il longform del prestigioso magazine francese su Amadou Diawara: «Un giocatore ibrido, a metà strada tra un numero sei e un creativo del centrocampo».

Diawara, per i francesi di So Foot, è «matematico»

L’articolo su So Foot

Amadou Diawara compirà 20 anni a luglio prossimo. Lo farà dopo una stagione intera, vissuta da 19enne, come co-titolare del Napoli. Sì, questa nuova figura mitologica di calciatore in grado di sostituire il giocatore che di solito va sempre in campo senza perdere in qualità assoluta. Diawara è stato invocato per lungo tempo, poi è entrato e ha conquistato tutti. Anche perché ha dato, salomonicamente, ragione a tutti. A chi lo voleva in campo, e a chi ha aspettato a mettercelo, Sarri. Che, semplicemente, voleva fosse pronto. Ha dimostrato di esserlo, Amadou.

Tanto da prendersi un bell’articolo su So Foot, un longform in cui Par Adrien Candau lo definisce, già nel titolo, come un «matematico». Per eredità paterna, innanzitutto: il padre era proprio insegnante di matematica. Parlano di lui, lo profilano, ne raccontano la biografia. È una bella lettura, assolutamente consigliata. In cui si racconta, giusto all’inizio, l’avversione della sua famiglia per il giovane Amadou aspirante calciatore. Lo schiaffo del padre quando gli disse che voleva diventare calciatore. Poi gli allenamenti “segreti”, il viaggio in Italia.

Early Diawara

Infine, l’ascesa veloce: Virtus Cesena, Bologna, Napoli. Tutto d’un fiato, perché «il suo talento era otto gli occhi di tutti, e quindi si sapeva che un grande club l’avrebbe preso. Così, si è scatenata un’asta per poter acquistare Diawara da cui è uscito vincitore il Napoli, un club dove avrebbe potuto coltivare benissimo il suo gioco». Bello il passaggio sullo stile di gioco.

«Sul campo, il suo fisico, la sua aggressività difensiva e la sua tecnica delineato il profilo di un giocatore ibrido, a metà strada tra un numero sei e un creativo del centrocampo, capace di inventare soluzioni. Uno stile di gioco che gli è valso spesso il paragone con Yaya Toure, suo idolo assoluto».

Come Desailly

Dopo, c’è spazio per la famosa quote di Tazzioli, uno dei suoi primi allenatori, che l’ha paragonato a Desailly. E pure per il racconto del suo dark side, il momento di scontro col Bologna per potersi unire al Napoli. Le critiche dei tifosi, gli epiteti di scherno (“bambino viziato”), ma anche il successo di questi suoi primi approcci al Napoli. Dove, So Foot lo ricorda nel finale, ha scelto il numero 42. Che è proprio quello di Yaya Touré.

«Perchè se tuo padre è un insegnante di matematica, non si gioca con un numero qualsiasi sulla schiena».

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