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Napoli-Sampdoria. Il vero dramma non è il 2-2, ma i prossimi quindici giorni a pensare a questo 2-2

Napoli-Sampdoria. Il vero dramma non è il 2-2, ma i prossimi quindici giorni a pensare a questo 2-2
Il mio Napoli – Samp 2-2 
– Prima al San Paolo: senza traffico; parcheggio dell’auto nei pressi dello stadio e non al Vomero come al solito; fila contenuta al bar per il caffè e per le consuete pratiche del cambio acqua alle olive; senza caotico ammassamento all’ingresso e senza i consueti aromi ascellari sotto alle narici che in questo periodo sono una vera primizia; sì, la canicola, sì, si è sudato, ma ormai è prerogativa e regola per tutti, non solo per i calciatori. La Juve ha perso e la prospettiva di una rigenerante vittoria… 
Mi sono chiesto: chi sta meglio di noi?
– Al nostro arrivo in piccionaia, nel nostro spicchio di Tribuna Nisida, siamo stati praticamente i padroni. Il tifoso più vicino a noi era distante quanto Bonucci al Chiellini di ieri. Avremmo potuto stenderci e schiacciare un pisolino. Ho sfogliato le pagine del web, bevuto Coca-Cola in totale relax e, mentre i giocatori si riscaldavano, ho letto che Vecino è vicino e che Marotta non si è preoccupato della doppia sconfitta e dello zero in classifica: non siamo ancora al top, ma presto Rizzoli e Tagliavento torneranno in forma… 
E mi sono richiesto: ma chi sta meglio di noi?
– Poco prima del fischio d’inizio si è schierata una famigliola davanti a noi: tre adulti e due bambini. C’era Allan e il più piccolo: papà, ma Gargano ancora sta nel Napoli? 
Si è rivisto Reina: papà, ma quello è un portiere? L’anno scorso perché non l’avevamo?
– È entrato Sarri: applausi. Nonostante i 40 gradi, per motivare e insegnare l’arte del sudore, si è lasciato incomprensibilmente quella tuta che solo a guardarla ci ha provocato un effetto sauna. Sempre il più piccolo della famigliola: papà, ma quello è il nuovo allenatore? Ma pure lui è chiatto? 
– Le prime novità della stagione: niente Napul’è, nuovo inno della serie A (fischiato), nuove variopinte immagini dei calciatori sui tabelloni alla lettura delle formazioni e campo perfetto nonostante Vasco, Jovanotti e il riscaldamento di Maggio.
– Quando lo speaker ha urlato i nomi di battesimo Elseid di Hisai (lo scrivo così perché l’ordine giusto della J e della Y proprio non mi entra) e Marques Louriero di Allan c’è stato un attimo di smarrimento. 
– Considerando di essere ancora in piena fase di rodaggio e considerando la brutta prestazione di Reggio Emilia, mi aspettavo sì un miglioramento, ma non una reazione tale.
– Il Napoli del primo tempo è stato bello, a tratti spumeggiante. Non solo pane e sudore, ma palla a terra, tocchi di prima, scambi veloci, squadra corta, pressing alto, un palo e due reti del nostro Gonzalone. E sugli spalti, applausi, incitamento, calore, cori dalle curve e passione. La Samp non è pervenuta. 
E mi sono chiesto per la terza volta: ma chi sta meglio di noi?
– Mago Zenga, appena uscito da una boutique, ci ha deliziato piazzando Palombo a ombra su Valdifiori, come si faceva ai tempi in cui Caniggia ti puniva se uscivi male, anche quando il nostro regista retrocedeva sulla pista di salto in alto. Risultato: squilibrio e voragine a centrocampo con Hamsik che ha avuto a disposizione almeno 30 metri di campo ogni volta che entrava in possesso della palla. Dopo 15 minuti e sotto di un gol, si è aggiustato la giacca e si è ravveduto.
– La linea difensiva doriana è sembrata quella del Milan, ma i gol del Gonzalone sono state due chicche: un cucchiaino delizioso e un diagonale dalla zona Calle. Assistmen: Insigne e Allan.
– Il pressing intenso a centrocampo e il movimento perpetuo delle nostre due punte per me sono stati i motivi predominanti che ci hanno portato al doppio vantaggio.
– Nell’intervallo mi è giunto un sms: abbiamo preso Chalobah dal Chelsea.
E chi è?
Altro sms: giovane ventenne. Centrocampista difensivo che sa anche adattarsi come centrale. Dotato sia fisicamente che tecnicamente. Praticamente sa fare tutto, anche il caffè.
Quindi ho pensato che la squadra sarebbe completa, a parte il sostituto di Brivitos al barbecue.
– Altra novità: i giocatori si sono riscaldati in campo durante il break. Roba da altri tempi. Sudare è il Verbo e vale per tutti, non solo per chi gioca e per gli spettatori.
– In giro si respirava aria di festa e Sassuolo già sembrava un lontano ricordo…
Ma davvero, chi sta meglio di noi?
– La ripresa è ripartita con lo stesso piglio. Insomma, tutto sembrava andare nel verso giusto. Da menzionare tra l’altro un tacco di Allan in area splendido. E il bambino: papà, ma allora non è Gargano? No, non può essere lui.
– Per 56 minuti è stato un idillio. E ho ripensato: e chi sta meglio di noi?
– Al 57′ l’idillio ha subito uno scossone. Al 59′ l’idillio si è disintegrato.
– Trascorri ore e ore a dipingere: disegni, cancelli, aggiungi colore, correggi, smussi gli angoli, perfezioni fino a quando l’opera non ti sembra un intoccabile capolavoro.
Poi, in un attimo, preso da un raptus di follia, bruci la tela.
– Albiol, il leader della difesa, che già ci aveva arricchito sul primo gol del Sassuolo, ha commesso una entrata in area degna di un aratro amatoriale procurando il rigore.
Albiol, il leader della difesa, che già ci aveva arricchito sul secondo gol del Sassuolo, si è fatto infinocchiare due/tre volte dalla velocità e dalle finte di Eder.
Risultato: la Samp con un tiro in porta ha pareggiato.
– Molti hanno addotto che il 2-2 è scaturito dal netto calo fisico della squadra. A mio avviso è scaturito dalle follie difensive. Il calo si è palesato dopo ed era preventivabile, ma la Samp ha pareggiato senza sudare. E questo è contro le regole.
– Il Napoli non ha avuto più le energie per reagire. Il centrocampo non è riuscito più a dare intensità, Insigne si è spento e gli avanti sono lentamente scomparsi dal campo. 
Il bimbo sotto di noi ha chiesto al padre: ma vale pure se camminano?
– Al posto di Valdifiori stanco è entrato Jorginho stanco.
Al posto di Allan affaticato è entrato Lopez afflosciato.
– Avrei voluto invece vedere come sarebbe finita se fosse entrato Mertens, ma Hisai ha chiesto il cambio proprio nel momento topico e alla fine la nostra manovra, ormai lenta, è solo sbattuta contro il muro doriano o si è infilata centralmente nell’imbuto caotico creato ad arte dai liguri.
– Ho sperato allora in uno dei 75 schemi di Sarri sui calci da fermo che hanno fatto la fortuna delle sue squadre, ma Jorginho li ha indirizzati o tra le mani di Viviano o tra le mani del fotografo.
– Peccato infine che le occasioni occasionali nel finale siano capitate sul piede, o meglio sul piatto, di David Lopez che tira con la stessa convinzione con cui Rizzoli tira fuori un rosso a Chiellini.
– Avremmo meritato di vincere, ma se Reina non avesse fatto quel miracolo su Muriel l’avremmo addirittura persa.
– Dal 60′, dal gol del pareggio, i sorrisi e la gioia sono evaporati ed è subentrata la metamorfosi: noi vogliamo gente che lotta. Meritiamo di più. Presidente pappone. Sino a giungere ai fischi finali.
– Mi sono talmente avvilito che non sono riuscito manco a sfottere l’uomo della boutique per le sue bretelle, per la sua scarpa sbrilluccichevole e per l’uscita su Caniggia.
– Prima della fine, la frase più bella che ho sentito. Il padre del bambino di cui sopra all’amico: ma stu chiattone quando lo mette a Zapata?
– La parola della settimana invece è: linea (difensiva).
– I tormentoni dell’anno saranno: Napoli non è Empoli e deve cambiare col 4-3-3. 
(Quando poi mi chiedo: se la squadra giocasse per 90 minuti come ha fatto per i primi 57 di ieri, non andrebbe bene? Piena fiducia a Sarri!)
– Il migliore: Hamsik. Sempre nel vivo del gioco e probabilmente l’ultimo a “calare”.
– Il peggiore: il leader della difesa. Senza dubbio.
– Le colpe di questo pareggio: Abbiamo ancora nelle gambe le scorie della preparazione e della filosofia del gioco di Mutti; Il sudore davanti agli occhi.
– La perla della settimana: l’allucinante assist col tacco di Meggiorini del Chievo. Mai visto.
– E infine una domanda: è giusto pregare un giocatore che non vuole venire e che soprattutto non è Cruijff? Soriano doriano.
– Il vero dramma: non è il 2-2, ma i prossimi 15 giorni a pensare a questo 2-2.
E chi stava meglio di noi?
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani
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