ilNapolista

La morte di Ciro, la Gazzetta: “Un nuovo testimone rivela che erano tanti i romanisti nel Ciak Village”

La morte di Ciro, la Gazzetta: “Un nuovo testimone rivela che erano tanti i romanisti nel Ciak Village”

Alessandro Catapano, giornalista della Gazzetta dello Sport, si sta confermando il giornalista che meglio di tutti sta seguendo le indagini sull’omicidio di Ciro Esposito. Oggi la Gazzetta pubblica un altro interessante articolo. Due le principali novità. La prima è la testimonianza di un altro tifoso del Napoli, ultrà, con precedenti penali (fortunatamente stavolta il quotidiano non ne fa il nome) che, una settimana dopo i funerali di Ciro, ha deciso di presentarsi in Procura e fornire la propria versione dei fatti. Ha confermato la versione dell’agguato all’autobus del Napoli, il conseguente inseguimento ai danni di Daniele De Santis che – secondo la sua testimonianza – sarebbe scivolato e una volta a terra avrebbe sparato su Ciro e gli altri due napoletani che sono rimasti feriti. Lui, il testimone, era subito dietro: Gastone avrebbe sparato anche contro di lui ma o aveva finito i colpi, oppure gli si è inceppata la pistola. Il testimone ha confermato la presenza di quattro persone col cappuccio che in romanesco incitavano De Santis a sparare.     

Il testimone rivela poi un particolare inedito: sono stati gli stessi napoletani ad allontanare violentemente la pistola con un calcio. Versione, questa, in contrasto con quella fornita da Ivan La Rosa e Donatella Baglivo, i due del Ciak Village. Lei ha sempre raccontato di aver nascosto la Benelli “per evitare altri guai”. Non solo, ma tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è quella che conduce a un’alterazione della scena del crimine da parte della stessa Baglivo che avrebbe sfilato i guanti a De Santis bagnandolo con acqua e alcol. 

Il testimone ha infine aggiunto che, oltre ai quattro incappucciati, all’interno del Ciak Village, c’erano almeno venti o trenta persone. “Il che confermerebbe ancora una volta – scrive Catapano – la tesi dell’agguato premeditato, seppure maldestramente, e spiegherebbe anche il perché del comunicato di “fratellanza” della curva Sud. Troppi i romanisti coinvolti nella vicenda per potersene dissociare”.

ilnapolista © riproduzione riservata