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In morte di Ciro Esposito

La civiltà di Napoli, l’ottusità del governoAderisco alla campagna non violenta del Napolista #NapoliRomainpace ma qualcosa sulla coazione a ripetere della stampa italiana nella tragedia di Ciro Esposito ho il bisogno di dirlo. Era già successo il giorno della vergogna, quel maledetto 3 maggio. Per la prima volta negli scontri tra ultras compariva un’arma da fuoco e la canea di regime era pronta ad azzannare quella carogna di Genny. Ieri manco si era consumata l’agonia di Ciro e pronto l’Huffington Post gettava la croce su Napoli. Sono bastati uno striscione e due twitter lanciati da un singolo utente con un hashtag che non ha avuto presa per lanciare l’allarme sulla tremenda vendetta cercata dai napoletani. Invece alla risposta civile di una città straziata che si è stretta composta intorno a una famiglia impeccabile nel dolore e nella responsabilità civile fa da contrappasso l’ottusa risposta repressiva del governo che si annuncia a lanciare una nuova stretta repressiva, con la misura del Daspo di gruppo dall’evidente profilo incostituzionale.L’articolo prosegue quiUgo Maria Tassinari

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