Tre pagine su L'Equipe: “quando aveva sei anni, lo vide Pepe Imaz il coach new age (anche di Djokovic) e disse: «Emana una luce particolare, è unica e brillerà»
Al CorSera: «Un genitore mi definì stronza su Instagram perché avevo lasciato la figlia senza autografo, ma quel giorno ne avevo firmati un centinaio»
Alla BBC: "Il pilota è molto importante in F1 ma non cruciale. Conta la macchina. Guarda Hamilton. Welcome in world Lewis..."
di - Il 19 maggio sarà il 70esimo anniversario dell'ultima edizione del Gran Premio Napoli. Al Tennis Club Napoli la cerimonia evocativa
Il ciclista eritreo dalle stelle alle stalle: si infortuna sul podio dopo una tappa da leggenda e lascia la corsa
Al Messaggero: "L’obiettivo del tennista professionista è quello di fare il colpo giusto al momento giusto. Lui cerca la perfezione, mi ricorda Berdych"
Alla Gazzetta: «Giusto che ognuno continui il suo percorso, sarà una bella rivalità per il futuro. La gamba sta bene, partiamo in queste ore per Parigi»
di - Intanto a Roma ha vinto la sua partita numero 1001: come lui solo Federer, Nadal, Lendl e Connors. A Parigi la sfida è con Alcaraz
«Storia di un linciaggio» andrà in scena a Padova il 23 maggio. I legali della famiglia: «Avevamo suggerito alcuni cambiamenti al testo».
Il 28 maggio ci sarà una cerimonia ufficiale al circuito del Mugello, in occasione del GP d'Italia. Nessuno potrà più indossare il suo numero
A D di La Repubblica: «Alla fine sono semplicemente una persona che ha avuto tantissime sfighe nella vita e che ha saputo sempre trarne il meglio».
Intervista al Giornale: «Il divorzio da Piatti? Il problema è quando il coach deve inserirsi in un gruppo, ci sono il manager, la fidanzata»
Al Venerdì: «Era la mia kryptonite. Lui, predestinato, con una bella famiglia alle spalle. Non ci vuole Freud per capire cosa mi annebbiava e mi faceva soffrire».
Lo spagnolo spiega il ko contro Shapovalov: «Merito suo, ma per me era impossibile giocare. Il dolore mi toglie la felicità del tennis»
Sul quotidiano tedesco un'interessante riflessione. La Faz conclude così: “gli standard applicati agli idoli non sono eccessivi. Sono quelli dello Stato di diritto”
A La Repubblica: «La tentazione di fermarmi c'è stata. Ti dici: ho sofferto tanto, non sono così sicuro di avere ancora quella voglia»
A L'Equipe: «Guido facendo i conti con un braccio che non è lo stesso, so che devo evitare un nuovo colpo alla testa per evitare problemi di vista»
Al CorSera: «La cosa più importante è essere vivo, molti con il mio problema non ci sono più. Metto in conto di non correre più. Devo essere realistico».
La sfida con il giovane compagno di squadra Russell sta mettendo a dura prova il sette volte campione del mondo. Il nervosismo è palpabile
Su El Pais: «Nessun giocatore di tennis è completo come Carlos. Fisicamente è una meraviglia, la sua determinazione è invidiabile, non ha lacune tecniche»