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Rugby, Nemer squalificato per 6 mesi: era il colpevole della banana razzista

Il caso risale al 20 dicembre, quando durante un Secret Santa tra i giocatori del Benetton Traoré si era ritrovato davanti una banana marcia.

Rugby, Nemer squalificato per 6 mesi: era il colpevole della banana razzista
Roma 24/02/2019 - rugby torneo 6 Nazioni / Italia-Irlanda /foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Cherif Traore

Il tribunale federale ha comminato una squalifica fino al 30 giugno 2023 al pilone di Treviso e dell’Italrugby Ivan Nemer. L’italiano è stato squalificato dal tribunale federale dopo quanto accaduto nella cena di squadra del Benetton lo scorso Natale. La decisione del tribunale si apprende dalla Gazzetta dello Sport.

Il caso risale al 20 dicembre, quando durante un Secret Santa tra i giocatori del Benetton (usanza che consiste nello scambiarsi dei regali senza sapere il mittente di ognuno di essi) Traoré si era ritrovato davanti una banana marcia. Un gesto che ha causato nel giocatore dei biancoverdi e della Nazionale un immenso dispiacere che lo ha portato a raccontare tutto sui social all’indomani dell’accaccaduto.

L’autore del regalo non è stato subito reso noto, e in realtà non è mai stato dichiarato ufficialmente fino ad oggi, anche se le voci avevano portato a Ivan Nemer nel giro di una giornata e nessuno le aveva mai smentite, con il Benetton che si era limitato ad indicare come “indisponibile” il giocatore negli annunci delle formazioni settimanali.

Per il rugbista, adesso, ci sono sanzioni gravi. Non potrà più scendere in campo fino alla fine della stagione e salterà anche il 6 Nazioni della prossima settimana. Stando a quanto si apprende dal quotidiano:

“Il provvedimento prevede che il giocatore partecipi attivamente al Progetto Migranti della Federazione Italiana Rugby e prenda parte a un percorso di formazione e sensibilizzazione su tematiche di integrazione presso una struttura indipendente”.

Nemer ha dichiarato dopo la sentenza:

«Quanto è accaduto non mi rappresenta, ma al tempo stesso deve farmi e farci riflettere su quanto ancora debba essere fatto per modificare la nostra cultura, superare gli stereotipi più beceri, avvicinarci gli uni agli altri ancor più di quanto già non accada. Accetto la squalifica ed il percorso di reinserimento con serenità ma soprattutto confido, nei mesi e negli anni a venire, di poter contribuire con la mia testimonianza a sensibilizzare sempre più giovani rugbisti su temi che devono essere affrontati e compresi per rendere migliore non solo il nostro sport, ma il mondo in cui viviamo. Il razzismo non ha e non avrà mai alcun ruolo nella mia vita, come non dovrebbe averne nella vita di ognuno di noi».

Prosegue Nemer:
«Sono fortemente rammaricato da ciò che è successo, dalla stupidità del mio gesto, dal dispiacere causato ad un amico, dall’aver arrecato danno alla mia squadra, ai compagni, al Paese che rappresento ed al Gioco che amo. Vengo da un Paese multiculturale come l’Argentina, dove le culture si mescolano da oltre un secolo, e divido da sempre lo spogliatoio ed il campo con compagni ed amici provenienti da tutto il mondo».

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