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In Italia (a Perugia) è arrivato Leon il Cristiano Ronaldo del volley

Il presidente Sirci porta in Italia un grandissimo della pallavolo, il cubano che ha litigato con Cuba per la sua scelta di diventare professionista

In Italia (a Perugia) è arrivato Leon il Cristiano Ronaldo del volley
Leon a Perugia col presidente Sirci

Di certo, a Perugia non farà panchina, come avrebbe fatto invece il suo omologo calcistico nella Juventus campione d’Italia, almeno stando alla celeberrima frase di Sconcerti. Anzi, Wilfredo Leon, considerato il più forte schiacciatore al mondo, si candida ad essere uno spartiacque per Perugia e non solo. Non a caso il suo presidente dice a chiare lettere: «È cominciata l’era Leon».

Perugia come Napoli

Nell’ultima stagione di volley, Perugia ha conquistato il triplete italiano: Supercoppa, Coppa e – in ultimo – campionato. Eppure fino a un paio di anni fa era una outsider. Due volte finalista, due volte sconfitta. Era un po’ la bella e perdente. Società intraprendente, rinata dopo un fallimento (ricorda qualcosa?), ma lontana dai giri che contano in federazione, era riuscita a ottenere l’organizzazione della final four di Champions League lo scorso anno (disputata a Roma, per inadeguatezza dell’impianto casalingo: altra analogia). Arrivò in finale e, manco a dirlo, la perse. Lì scoppiò l’amore per Wilfredo Leon, che dopo due stagioni arriva oggi a vestire la maglia del Perugia.

Chi è Wilfredo Leon

Tre campionati cubani (di fila), 4 russi (di fila) con il Kazan, squadra schiacciasassi con cui ha vinto pure 4 coppe di Russia, 3 supercoppe e 4 Champions League di fila (e tutte le volte vincendo il titolo di migliore schiacciatore della competizione). In mezzo, ha avuto il tempo per una parentesi in Qatar (e ha vinto pure là). In nazionale a 15 anni, a 17 ne era capitano, conquistando l’argento ai mondiali italiani del 2010, dopo aver vinto quelli giovanili l’anno precedente. Insomma, è come se nel campionato italiano, in una squadra come il Napoli, arrivasse Cristiano Ronaldo, ma più giovane, nel pieno della maturità atletica. Questo è Wilfredo Leon.

Un “colpo” per lo sport italiano

Considerando che si capiva fin da bambino che era un predestinato, la storia di Leon ricorda forse più da vicino quella di Maradona o ancor più quella di Messi con cui condivide il rapporto conflittuale con la propria nazionale seppur per motivi diversi. Leon è stato escluso da Cuba, come molti suoi connazionali, per la scelta di espatriare e diventare un pallavolista professionista. Il presidente Sirci durante la presentazione (qui un resoconto, con due link video) dice a chiare lettere: «Questo non è un colpo solo per Perugia, ma per tutto il movimento, anzi per tutto lo sport italiano». Già programmati i lavori di ampliamento del palazzetto dello sport: qui giurano che, per vedere Leon, arriveranno da fuori Perugia.

Il presidente

Personaggio strano, il presidente della Sir, Gino Sirci: amatissimo dai suoi tifosi, al di là dei tre titoli vinti in questa stagione, per la passione che ci mette. Primo tifoso della sua squadra, si lascia spesso andare ad esultanze folkloristiche, ma sa affidarsi alle persone giuste e fare scelte coraggiose. Manco a dirlo – a proposito di fuoriclasse – a guidare la squadra lo scorso anno ha chiamato Lorenzo Bernardi (sì, lui, il giocatore del secolo), che al di là del nome in Italia aveva vinto nulla: ebbene, in 12 mesi gli ha messo in fila tre vittorie e poi è scoppiato a piangere nel palazzetto dello sport, dopo che è caduto giù l’ultimo punto della finale scudetto. Lo ha fatto Ivan Zaytsev, altro personaggio, umbro d’adozione, nel cuore dei tifosi, che però dopo questa spettacolare  stagione è stato sacrificato proprio per fare spazio a Leon e rimanere sul tetto d’Italia e, magari, chissà, d’Europa.

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