Per il compleanno napolista avevo scritto un altro pezzo. Poi, come spesso mi accade, all’ultimo momento ho cambiato idea e ne ho scritto uno diverso, di getto of course. Quello non so dove l’ho messo. Ma i commenti di Raffaele e Marco al pezzo di Fabrizio mi impongono di tornare sull’argomento, tema che mi sta […]
Per il compleanno napolista avevo scritto un altro pezzo. Poi, come spesso mi accade, all’ultimo momento ho cambiato idea e ne ho scritto uno diverso, di getto of course. Quello non so dove l’ho messo. Ma i commenti di Raffaele e Marco al pezzo di Fabrizio mi impongono di tornare sull’argomento, tema che mi sta particolarmente a cuore. Siamo un circoletto chiuso e autoreferenziale? Al punto da indurre chi passa di qui a pensare che le iscrizioni non siano più aperte? Un po’ sì, visto che qualcuno ce l’ha fatto notare. Anche se i fatti testimoniano il contrario. E i fatti testimoniano che io, fatta eccezione per Fabrizio, Ilaria, Luca, Gianluca, Donato (spero di non dimenticarne altri), di fatto non conoscevo nessun altro. E parlo anche delle nostre firme più prestigiose. Non conoscevo il rettore Trombetti né Carratelli, Liguoro, Bossa, de Giovanni, l’impareggiabile Antonio Patierno, Botti e tutti quelli della Nisida. Nessuno conoscevo. E tutti quelli che poi sono diventati commentatori e protagonisti del nostro sito. Da Trapani a Pasquale Di Fenzo, da Ricchiuti a Peppe Napolitano, ad Alfonso Tatarano. La gran parte ancora non la conosco. Non so chi sia Sannino né Caligola, Schindler’s List, Emanuele D’Alterio. Potrei andare avanti per moltissime righe.
In tanti, la maggioranza direi, hanno cominciato a scrivere perché sollecitati da noi dopo aver letto un loro commento. E’ il caso di Fraveca, tanto per fare un esempio. Ma anche di tanti altri. Insomma, proprio un circoletto chiuso non direi. Eppure questa è l’impressione che a volte diamo. Mi verrebbe da rispondere, sorridendo, che è un miracolo, che ci si è riconosciuti. Così come l’altra, alla festa, era incredibile: sembravamo amici da una vita e invece tutt’al più ci salutiamo da qualche mese, ma tanti li ho conosciuti proprio venerdì. Però se qualcuno ce lo fa notare, se qualcuno avverte di essere escluso, bisogna anche chiedersi il perché.
Infine un’ultima cosa, forse la più spinosa. Che cosa siamo? Un sito, un blog? Non lo so, io non mi sento un blog. Non è questa la mia idea. C’è un modo di amare e discutere del Napoli, che ha perfettamente descritto Mimmo Liguoro nel suo pezzo sul compleanno. Ben vengano le opinioni discordanti, anche espresse con passione e fermezza, sempre però col rispetto di chi la pensa diversamente. Ecco, tutti quelli in sintonia con quel modo sono napolisti. E questa è casa loro. Massimiliano Gallo
A Sky Sport il tecnico fa il pompiere: «Sono cose che succedono quando il calciatore non gradisce il cambio, anche al Napoli. Sono cose che poi si risolvono nello spogliatoio».
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L’Italia diventa il primo Paese europeo a rendere obbligatorio per tutti l’uso del casco sulle piste da sci, una misura che potrebbe presto ispirare i vicini d’Oltralpe.
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Vigilia della trasferta europea contro il Rangers. Sui pochi gol segnati: «Percentuale realizzativa inferiore a quello che produciamo, è evidente, dobbiamo lavorarci»
A Sport.de: «Lewis voleva diventare campione del mondo ed ora è rimasto sorpreso di non poterlo fare. Sicuramente è uno dei migliori dell’ultimo decennio, ma non il migliore»
L'assemblea dei soci rossoneri ha approvato il bilancio al 30 giugno 2025. Il Diavolo fa registrare un + 3 milioni di euro, dopo il +6 del 2022-23 e il +4 del 2023-24. La Rosea: "Ricavi per 411 milioni di euro"
Si stringe la presa su corruzione, partite truccate, riciclaggio di denaro, razzismo ed estremismo violento. Lo annuncia la Uefa, che parla inoltre di lotta contro "le attività illegali legate alla ritrasmissione o alla trasmissione illecita di contenuti audiovisivi"
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