Amauri: «Mourinho mi voleva al Real, ma io stavo bene alla Juventus»

Alla Gazzetta: «Zamparini in conferenza faceva il pazzo, poi veniva in spogliatoio e ci diceva di non leggere quello che raccontava ai giornalisti».

Amauri

La Gazzetta dello Sport intervista Amauri ex attaccante di Verona, Chievo, Palermo e Juventus.

Di Zamparini che ricordo ha?

«Un presidente speciale, esuberante. Mi prese venendomi a prendere a Verona in aereo. In conferenza faceva il pazzo, poi veniva in spogliatoio e ci diceva di non leggere quello che raccontava ai giornalisti».

Si dice che dopo il primo anno a Palermo fu vicino alla Roma.

«Sì, ma non c’erano solo i giallorossi. La Roma mi cercò e Baldini, il vice di Spalletti, mi disse che sarei stato perfetto per fare coppia con Totti e che anche Francesco sarebbe stato contento. Mi voleva pure il Milan: Ancelotti mi aveva messo in cima alla sua lista per il dopo Inzaghi».

Invece andò alla Juve.

«Un mondo bellissimo, diverso. C’era una cultura della vittoria difficile da spiegare. Io giocavo in un attacco stellare con Trezeguet, Del Piero e Iaquinta. Conservo ricordi stupendi, su tutti la vittoria col Real. Io segno il 2-0, un sogno».

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Già, il Real Madrid. Sui giornali spagnoli in quegli anni si diceva ci fosse la possibilità di vederla al Bernabeu…

«È vero, era un desiderio di Mourinho. Tramite Bronzetti mi fece sapere che mi avrebbe voluto nel suo Real. Ma sa, io alla Juve giocavo e stavo bene, non ci pensavo».

Ha avuto tanti partner d’attacco in carriera. Se ne dovesse scegliere un paio?

«Il primo che dico è senza dubbio Del Piero. Il compagno d’attacco perfetto. Uno che non ti fa mai sentire la sua grandezza. Poi non posso non menzionare Miccoli. Io e Fabrizio ci siamo trovati subito, un’intesa naturale. Siamo stati i re di Palermo»

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