Villarreal-Barcellona a Miami è davvero l’anticalcio? “Una settimana di Champions è più impegnativa”
El Paìs si sofferma sull'ennesimo capitolo della battaglia tra sport e profitto. In Spagna si interrogano sulle ricadute del match negli Usa ma non tutti sono pessimisti

Barcellona 30/04/2025 - Champions League / Barcellona-Inter / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol +19bcn ONLY ITALY
Il quotidiano spagnolo El Paìs scrive di Villarreal-Barcellona la partita di Liga che su giocherà a Miami.
Il fatto che la prossima sfida tra gialli e blaugrana non si giocherà nello stadio de La Cerámica, ma all’Hard Rock Stadium di Miami, cambia tutto. Il match della 17ª giornata di Liga, previsto per il 20 dicembre, sarà la prima partita ufficiale del campionato spagnolo disputata fuori dall’Europa. In Florida ci saranno oltre 65.000 spettatori, e nonostante la generosa iniziativa del presidente del Villarreal, Fernando Roig, pronto a pagare il volo ai tifosi che vorranno seguirlo oltreoceano, è facile prevedere che sugli spalti sventoleranno molte più bandiere blaugrana che gialle.
Ne scrive El Paìs
L’associazione dei tifosi: Villarreal – Barcellona a Miami altera la competizione
L’Associazione dei Calciatori (Afe) è sul piede di guerra: “Alterano la competizione, perché si gioca ‘in casa’ senza esserlo davvero”. Il sindacato non si oppone in assoluto all’idea di esportare una gara, ma chiede chiarezza, garanzie e tutele per atleti già schiacciati da un calendario sovraccarico. La Uefa ha autorizzato sia Villarreal-Barcellona a Miami che Milan-Como in Australia, ma nel suo stesso comunicato ha specificato che “non dovranno creare precedenti”. Il presidente Aleksander Ceferin ha definito “discutibile” la decisione, pur concedendone l’eccezione, ribadendo che il calcio deve restare “radicato nei suoi territori”.
I capitani della Liga in riunione con Barcellona e Villarreal
Nei prossimi giorni i 20 capitani della Liga torneranno a riunirsi per valutare le implicazioni della trasferta americana. Già nel primo incontro, a fine agosto, prevaleva il sentimento di “fastidio” per la mancanza di informazioni. I dubbi restano: se la partita aprirà la porta ad altre trasferte extraeuropee, se comporterà un aggravio di fatica non retribuito e se finirà per comprimere ulteriormente i tempi di recupero. Dal canto suo, LaLiga confida che, una volta spiegati tutti i dettagli, le perplessità possano ridursi. Ma l’accordo non è ancora definitivo: serve l’autorizzazione di Fifa e Concacaf. Nel frattempo, il sindacato sottolinea che l’operazione violerebbe alcuni articoli del contratto collettivo, come quelli che regolano le ore massime di concentrazione per una partita (36 per i locali, 72 per gli ospiti) e i giorni minimi di riposo (almeno uno e mezzo dopo ogni match). A complicare le cose, il calendario: il 16 e 17 dicembre sono previsti i sedicesimi di finale di Coppa del Re. Se Villarreal o Barça dovessero essere ancora in corsa, la Rfef dovrà trovare nuove date — un rompicapo, vista la stagione già intasata.
Una settimana di Champions è più stressante
Sul piano fisico, gli esperti invitano alla calma. Secondo Juanjo Álvarez, medico sportivo, “l’impatto dipenderà dal tempo di adattamento concesso: servono alcuni giorni per evitare insonnia, fatica e rischio di infortuni”. Il preparatore Vicente Calvo aggiunge che “sei o sette giorni di adattamento sono sufficienti: una settimana di Champions è molto più stressante”. Più prudente il fisioterapista Miguel Ángel Cordero, che ricorda come la vera insidia sia “la lunga inattività del volo, che genera stanchezza supplementare”. Il fatto che si tratti dell’ultima sfida prima della pausa natalizia attenua in parte l’impatto sulla salute dei professionisti, in questa guerra perpetua tra sport e spettacolo/profitto. In realtà, questo incontro può valere tra i cinque e i sei milioni di euro per i partecipanti











