Agnelli e il patteggiamento: «una decisione sofferta ma era la più opportuna»
Il comunicato su X: «l’alternativa sarebbe stata un limbo destinato a trascinarsi ancora per moltissimo tempo. Il riconoscimento della pena è coerente con la mia posizione di innocenza»

Juventus FC President Andrea Agnelli reacts during the final of the Italian Cup (Coppa Italia) football match Atalanta vs Juventus on May 19, 2021 at the Citta del Tricolore stadium in Reggio Emilia. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP)
Andrea Agnelli, dopo che il patteggiamento per l’Inchiesta Prisma è stato confermato, ha rilasciato un lungo comunicato sulla sua situazione pubblicandolo sui propri canali social ufficiali. L’inchiesta riguardava delle ambigue plusvalenze e manovre stipendi per la Juve e i suoi ex dirigenti: nel primo pomeriggio di oggi a piazzale Clodio, il Gup del Tribunale di Roma Anna Maria Gavoni ha infatti dato il via libera alle seguenti pene: per l’ex presidente Andrea Agnelli è stato proposto un patteggiamento di 1 anno e 8 mesi; per l’allora vicepresidente Pavel Nedved 1 anno e 2 mesi; per Fabio Paratici, ex direttore sportivo 1 anno e 6 mesi.
Agnelli: «Rispetto le autorità competenti, mi ha fatto soffrire l’applicazione della pena»
«Ribadisco oggi il profondo rispetto per le Autorità competenti chiamate a valutare il mio operato, nella piena consapevolezza che le inchieste sportive e penali costituiscono sul piano personale un capitolo molto gravoso, ma anche un utile spunto di analisi per il futuro. La decisione di avanzare la richiesta di applicazione della pena, sospesa, priva di effetti civili e di sanzioni accessorie, senza riconoscimento di responsabilità, quindi coerente con la mia posizione di innocenza, è stata indubbiamente molto sofferta.
Dopo aver a lungo riflettuto, sono però convinto che rappresenti la scelta più opportuna, considerando che questo procedimento penale, avviato ormai quasi quattro anni fa, si trova ancora nella fase iniziale dell’udienza preliminare e l’alternativa sarebbe stata un limbo destinato a trascinarsi ancora per moltissimo tempo.
Avendone quindi oggi l’opportunità, ritengo giusto porre fine a questo lungo periodo nel pieno rispetto delle procedure. Il mio amore per la Juventus resta totale e immutato, così come il mio legame con l’Italia e, in particolare, con Torino, la mia città. Il mio impegno di investitore sul tema della transizione energetica prosegue grazie allo sviluppo del Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica, che opera da quasi dieci anni, sotto la guida di un management esperto.
Con passione continuerò, inoltre, a dedicarmi al ruolo di Presidente dell’Irccs Istituto di Candiolo – Fondazione Piemontese per l’Oncologia, un incarico che ricopro dal 2017 e che mi rende orgoglioso, grazie al lavoro di medici e ricercatori eccezionali che quotidianamente affrontano la lotta contro il cancro, fornendo al contempo le cure per oltre trentacinquemila pazienti all’anno. Infine, da oltre due anni ormai vivo ad Amsterdam città nella quale, con la mia famiglia, abbiamo scelto di stabilirci e dalla quale costruirò i miei progetti futuri.»