Sara Curtis: «Non ho ricevuto insulti di nessun genere». Quelle frasi sul razzismo erano di maggio

Curtis ha provato a precisare ma ormai la macchina mediatica era partita. Lo stesso Barelli, presidente Federnuoto, ha fatto partire in automatico il pippone anti-razzismo

Sara Curtis

Dc Roma 27/06/2025 - 61* Trofeo Settecolli foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Sara Curtis

Sara Curtis: «Non ho ricevuto insulti di nessun genere». Quelle frasi sul razzismo erano di maggio

A un certo punto ieri, on line, sono rimbalzate frasi di Sara Curtis come se le avesse pronunciate ieri al termine della finale dei 100 metri che l’ha vista arrivare ottava ed ultima. Se andate a cercare Google, trovate qualche giornale. La Gazzetta on line titolava: «Sara Curtis e gli haters social: “I miei ‘record nigeriani’? Che ribrezzo, mio padre è italiano”». Il pezzo cominciava (e comincia) con le frasi:

“Alcuni scrivono che i miei record italiani in realtà sono nigeriani. Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c’è quello di avere almeno un genitore italiano”. Nuovi insulti e attacchi social diretti a Sara Curtis dopo la finale dei 100 sl ai Mondiali di Singapore. E tornano in mente le parole di condanna della nuova campionessa del nuoto italiano contro gli haters che l’hanno messa nel mirino dopo i primati italiani. “Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria, dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento”.  

La Gazzetta scrive “tornano in mente le parole”. Ma in tanti hanno pensato che fossero frasi di ieri. Non è così. La stessa atleta lo ha detto in una dichiarazione riportata dalla federazione:

Tra semifinali e finali ho ricevuto un un sacco di bei messaggi, non ho ricevuto insulti di nessun genere e se li avessi ricevuti mi avrebbero trasmesso ancora maggiore grinta – continua Sara Curtis – Il razzismo resta un tema sociale ovviamente importante, però rimacinare sempre sopra le cose quando non succedono non è bello”.

Alle sue parole, però, anche sul sito della federazione, segue il pippone del presidente della Federnuoto Barelli sul razzismo e lo ius soli, proprio come se la questione fosse di ieri. Ieri in realtà non è accaduto niente se non due o tre (di numero) che hanno detto qualcosa sui social.

Le frasi che sono rimbalzate («Alcuni mi hanno scritto che il mio record non è italiano ma nigeriano» e altre) sono tratte dall’intervista che lei ha concesso a Lia Capizzi per il Corriere della Sera lo scorso 23 maggio. Oggi alcuni quotidiani trascurano totalmente il non episodio. Altri un po’ ci cascano. La Gazzetta addirittura ci fa una pagina stando ben attenta a precisare che tutte le frasi sono datate.

 

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