Bertolucci: “Berrettini si è infilato in un cul-de-sac, deve capire la vera natura delle sue difficoltà”
Sulla Gazzetta: "Che non sia sereno lo si intuisce anche dai continui cambi di allenatore, preparatore e team. Il tutto è deflagrato nel momento in cui ha lasciato Santopadre".

Italy's Matteo Berrettini reacts after losing a point against Italy's Jannik Sinner during their men's singles second round tennis match on the third day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 3, 2024. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
Come vi abbia raccontato nei giorni scorsi, Matteo Berrettini ha deciso di rinunciare al Masters 1000 di Cincinnati inanellando il quarto forfait consecutivo. Il 29enne romano – notoriamente perseguitato da guai fisici – sembrerebbe aver perso anche quella forza mentale che lo ha sempre spinto ad andare avanti nonostante le avversità. Sul suo futuro, adesso, aleggiano forti dubbi e le prossime settimane si prospettano cruciali per il prosieguo di carriera. Proprio su questo argomento si è soffermato Paolo Bertolucci, ex tennista ed oggi commentatore, nel suo ultimo editoriale per La Gazzetta dello Sport.
L’analisi di Bertolucci su Berrettini
“Si susseguono gli avvistamenti nelle località più disparate, ma della presenza di Matteo Berrettini nel circuito Atp non c’è più traccia”, scrive Bertolucci riferendosi alla scappatella romantica del romano al Portofino e agli allenamenti a Montecarlo in compagnia di Sinner. “Settimanalmente si legge il suo nome su giornali e siti, solo per rimarcare l’ennesima rinuncia al prossimo torneo. Se non ci fosse ormai la presenza costante di numerosi giocatori italiani nelle fasi finali di quasi tutti i tornei internazionali, saremmo sicuramente qui a disperarci per la sua assenza dai campi”, aggiunge.
“Così, invece, la latitanza del romano passa quasi inosservata. E questo è un vero peccato. Anche perché è stato lui, sulla scia dei successi di Fabio Fognini, a dare lo scossone definitivo allo stagnante movimento nazionale”, sottolinea il campione della Davis ’76.
“Grazie alle semifinali raggiunte agli US Open e all’Australian Open, ha scalato la classifica ed è poi stata la finale di Wimbledon 2021, pure persa contro Novak Djokovic, a proiettarlo fino ai vertici mondiali. Matteo, in virtù della sua grande potenza, del suo servizio e in particolare del suo dritto, ha raggiunto la sesta posizione del ranking mondiale. E in quel momento sembrava lanciato addirittura verso un possibile ingresso nelle top five”, ricorda il 74enne di Forte dei Marmi.
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Bertolucci, dunque, viene ai tempo più recenti sottolineando: “È vero che la sua carriera ha dovuto subire diversi stop a causa di ripetuti impasse fisici, ma la seconda parte della scorsa stagione sembrava averci riconsegnato un giocatore finalmente in salute, fiducioso nei propri mezzi. Invece la realtà, purtroppo, si è rivelata ben diversa da quel che si era sperato. E dopo aver in pratica saltato tutti gli ultimi mesi di questo 2025, la sensazione è che il ragazzo accusi problemi che vanno al di là di quelli fisici. Ombre scure, a questo punto, si addensano sul futuro di Matteo che, evidentemente, alla soglia dei trent’anni, non riesce a districarsi tra gli intoppi fisici e quelli mentali”.
In questo momento, non si sa ancora quando il classe ’96 farà il suo rientro in campo. Bertolucci ci tiene ad evidenziare: “Lo spettro di dover chiudere anticipatamente la carriera potrebbe anche prendere corpo”.
“Che non sia sereno lo si intuisce anche dai continui cambi di allenatore, preparatore e team, assunti e rilasciati nell’arco di poco tempo. Senza dimenticare che il tutto è poi deflagrato nel momento in cui Matteo ha lasciato la vecchia guida di Vincenzo Santopadre che lo aveva seguito in tutto il corso della sua carriera. Noi, comunque, vogliamo rimanere fiduciosi e lo aspettiamo come abbiamo fatto in tutti questi ultimi anni. Ma al di là del sostegno che gli appassionati – e non soltanto loro – potranno dargli, egli stesso dovrà fare presto un check completo – fisico e psicologico – per capire la vera natura delle sue difficoltà, chiedendo nel caso aiuto e sostegno a chi di dovere, per riuscire ad emergere da questo cul-de-sac nel quale, poco alla volta e forse inconsapevolmente, si è infilato”, conclude l’ex tennista.