Vagnozzi: «Sinner se l’è giocata fino in fondo al Roland Garros, contro Alcaraz decisivi saranno i servizi»
Al CorSera: «Per me anche a Wimbledon sarà una finale decisa da pochi punti. Sinner sta crescendo, il gomito va ogni giorno un po’ meglio».

Italy's Jannik Sinner plays a forehand return to US player Ben Shelton during their men's singles quarter-final tennis match on the tenth day of the 2025 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2025. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
Simone Vagnozzi è rimasto il “superstite” del team di Jannik Sinner. Dopo la vittoria del numero uno al mondo in semifinale a Wimbledon contro Djokovic, il coach è stato intervistato dal Corriere della Sera.
Vagnozzi: «Sinner se l’è giocata fino in fondo al Roland Garros, contro Alcaraz decisivi saranno i servizi»
Simone, due settimane sull’ottovolante…
«Sono successe tante cose, in effetti. Tre turni facili, poi la fortuna con Dimitrov, ma anche il problema al gomito da gestire. Jannik è stato bravo a cambiare inerzia con Shelton e Djokovic: sono fiducioso che possa fare un’ottima partita anche con Alcaraz in finale».
L’erba come cambia le dinamiche, rispetto a Parigi?
«Anche al Roland Garros la preparazione del match con Alcaraz era stata valida: Sinner è arrivato a un passo dalla vittoria, ricordiamolo. Lo spagnolo approda in finale con tanta fiducia ma Jannik sta crescendo. Io vedo una partita aperta, cinquanta e cinquanta, che ruoterà intorno alle percentuali del servizio, cruciali sull’erba. In questo colpo, con Shelton e Djokovic, Jannik ha dimostrato di essere in progressione».
Sul verde Sinner è più a suo agio che sul rosso…
«Cambia proprio lo stile di gioco, aumenta l’importanza della battuta: anche a Wimbledon sarà una finale decisa da pochi punti. Io dico che Jannik non è uscito ridimensionato da Parigi, anzi: se l’è giocata fino in fondo sulla superficie preferita di Alcaraz. Certo alla fine non era contento, però il livello è stato altissimo».
Il gomito come sta?
«Ogni giorno un po’ meglio. Abbiamo fatto gli esami medici, la protezione aiuta a farlo stare tranquillo, Jannik stesso dice di sentirsi quasi a posto. Se è sotto antidolorifici? Sono informazioni che non voglio dare».