Lautaro Martinez condannato per il licenziamento della babysitter

Il Tribunale di Milano ha ritenuto illegittimo il licenziamento della ragazza affetta da un male incurabile che l'ha portata alla morte

lautaro inter city Inter-Monza

Mg Milano 05/02/2023 - campionato di calcio serie A / Inter-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Lautaro Martinez

Questa mattina il Tribunale di Milano, sezione lavoro, ha condannato l’attaccante dell’Inter, Lautaro Martinez per il licenziamento, definito ingiusto dal giudice, della ex babysitter assunta dall’attaccante argentino dell’Inter e da quella che ora è sua moglie. Il licenziamento è avvenuto dopo che questa aveva scoperto di avere una grave malattia che da lì a pochi mesi l’ha poi condotta alla morte. La corte meneghina ha stabilito che il calciatore dovrà risarcire la famiglia della giovane in quanto il licenziamento è stato illegittimo.

La donna in questione, di 27 anni e di nazionalità argentina, è deceduta a gennaio 2023 a causa di una malattia incurabile, scoperta proprio mentre lavorava nella residenza milanese di Lautaro. Dopo otto mesi dall’assunzione regolare, la ragazza è stata ricoverata in ospedale a causa di fortissimi dolori all’addome ed ha scoperto la sua malattia che non le ha lasciato scampo. Durante la sua degenza che si è protratta nel tempo, la babysitter si è vista arrivare la lettera di licenziamento da parte del calciatore che le contestava il superamento del numero di giorni di permesso per malattia.

La ragazza ha vissuto come un’ingiustizia il comportamento avuto nei suoi confronti dal suo ex datore di lavoro e pertanto si è rivolta allo studio legale Gagliano-Vadalà. Dopo alcuni tentativi di conciliazione bonaria, iniziati per volontà degli avvocati della ragazza, che però non hanno trovato un accordo che accontentasse entrambe le parti. Ecco quindi che è stato necessario rivolgersi al Tribunale di Milano. Nel frattempo, la ragazza è deceduta, e la causa è stata passata ai suoi eredi.

Questa mattina il  Giudice del Lavoro del Tribunale di Milano ha emanato la sentenza, dichiarando l’illegittimità del licenziamento avvenuto durante il periodo di comporto e condannando il datore di lavoro al versamento di una somma in favore degli eredi della giovane babysitter oltre al pagamento delle spese legali.

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