Cara Juventus, Dybala ha segnato più di Vlahovic e Di Maria messi insieme (La Stampa)
Rinunciare a parametro zero a Dybala, rimangiandosi un accordo, fu indicativo di arroganza e confusione di idee. Forse alla Juve lo hanno capito

As Roma 15/01/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Fiorentina / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol Paulo Dybala
Con un commento breve ed efficace, La Stampa ricorda alla Juventus che sbolognare Dybala è stato un errore.
Paulo, dicemmo, meritava più rispetto per il suo percorso (115 gol in 293 partite) e per l’attaccamento dimostrato in sette stagioni, testimoniato, nel giorno dell’addio, dal pianto dirotto davanti ai tifosi. Condannammo i modi del benservito, ma innanzitutto il benservito stesso, convinti che rimangiarsi un accordo pieno sia ingiusto e sottenda confusione d’idee, e rilevammo che se il voltafaccia era legato a dubbi fisici bastava ridurre la durata del nuovo contratto, inserendo un’opzione di rinnovo, o legare parte dei bonus alle presenze. Mollare così, invece, a parametro zero, un 29enne nazionale argentino era assurdo, esponeva a rimpianti tecnici ed economici.
Difatti, con 10 gol in 16 presenze che ne fanno il capocannoniere della Roma, la Joya ha segnato più di Vlahovic, che i problemi fisici li ha avuti a sua volta, e di Di Maria, tesserato al suo posto, che ha 5 anni in più e 8 gol in meno, che non ha certo un salario minore e andrà via alla scadenza senza che in cassa entri un euro. Quanto avrebbe fruttato, anche a svenderlo, invece, un campione del mondo più giovane e di proprietà? Almeno la società avrebbe fatto cassa e visto il bilancio non sarebbe stato male. Insistiamo: si è trattato di una scelta miope e forse arrogante. E siamo sicuri che anche alla Continassa qualcuno cominci a pensarlo.