Tortu: «Napoli e Milan sono favorite, ma lo scudetto è ancora alla portata della Juve»

Alla Gazzetta: «La squadra saprà ripartire da dove si era interrotta prima della pausa per i Mondiali, una squadra in fiducia ed in piena rimonta».

Tortu

Tokyo (Giappone) 06/08/2021 - Atletica Leggera staffetta 4x100 mt / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Filippo Tortu

Il campione olimpico Filippo Tortu ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui parla della Juventus, squadra di cui è tifosissimo. Secondo Tortu la Juve può ancora vincere il campionato, nonostante il distacco dal Napoli. Tortu è un appassionato di calcio in generale, racconta di aver visto quasi tutte le partite del Mondiale e di essere stato felicissimo per la vittoria di Di Maria.

«La mia gioia più grande è stata la vittoria di Di Maria, da sempre il mio giocatore preferito».

Sulla stagione della Juventus:

«L’inizio è stato in salita, basta guardare ai risultati. Però non sono d’accordo con le critiche piovute su Allegri. Da uomo di sport so che ci sono momenti in cui le cose non vanno bene, e per quanto ti sforzi di cambiarle è difficile invertire la rotta. L’importante in quei frangenti è non perdere la testa e restare concentrati sul lavoro, cosa che Allegri e la Juve sono riusciti a fare, diventando protagonisti di una bella rimonta. Napoli e Milan restano i favoriti, ma la Juve ha dimostrato che può dire la sua».

Che Juve si aspetta Tortu alla ripresa?

«Una Juve che saprà ripartire da dove si era interrotta prima della pausa per i Mondiali, una squadra in fiducia ed in piena rimonta. Il ritorno nel gruppo di due campioni del Mondo sarà un’ulteriore iniezione di entusiasmo ed energia, farà bene allo spogliatoio. Sono stato felicissimo di vedere Di Maria alzare la Coppa del Mondo, dopo una finale strepitosa: sono da sempre un suo grande estimatore, quando la Juve lo ha ingaggiato ero contentissimo».

A proposito di Di Maria e delle accuse mosse da più parti all’argentino di essersi risparmiato in vista del Mondiale:

«Dico che chi lo ha accusato di essersi risparmiato in vista del Mondiale ha sbagliato tutto: quando Di Maria in campionato è sceso in campo ha giocato bene, quando non lo ha fatto era perché ha avuto problemi fisici. Anche al Mondiale ha giocato a singhiozzo, saltando anche delle partite, a conferma che non stava bene. La strepitosa finale che ha disputato, e non per intero, non fa testo: una finale mondiale è una gara unica, non paragonabile ad alcuna altra partita per adrenalina e carica. Non mi stupisce che Di Maria l’abbia giocata alla grande, lui è sempre stato decisivo nelle partite decisive, e contro la Francia ha disputato una prestazione fin lì impensabile. Capisco che qualche tifoso possa essere incredulo, ma io non sono stupito».

Su Pogba e Chiesa, prossimi al rientro dopo gli infortuni:

«La Juve non può fare a meno di campioni del loro calibro: possono risolvere le partite, e con loro anche la squadra acquista fiducia oltre che forza. Ritengo Chiesa il giocatore più forte che abbiamo, oltre che un ragazzo con la testa sulle spalle: sono sicuro che saprà fare la differenza».

Da un punto di vista della corsa, chi è il più dotato in rosa della Juve?

«Faccio due nomi, Rabiot e Chiesa: il primo ha una buona tecnica di corsa, lo si nota dal fatto che ha un modo di correre “facile”, sembra rilassato. Di Chiesa mi colpisce quanto in corsa salgano le sue ginocchia: è una cosa positiva, più salgono e più si scarica a terra la potenza e lui acquista velocità; e lui ha le gambe come due pistoni».

Dove può arrivare la squadra di Allegri? Tortu risponde:

«L’obiettivo dichiarato è raggiungere un posto fra le prime quattro, a fine campionato. Non sarà facile, perché il ritmo che stanno tenendo le altre è molto alto. Lo scudetto? Io ci credevo a -12, figuriamoci ora! Secondo me è traguardo ancora alla portata e credo che finché l’aritmetica non dice il contrario una squadra deve puntare all’obiettivo massimo».

E in Europa League?

«La Juve può e deve fare bene. La aspettano partite complicate, a partire dal Nantes. Incontrerà squadre sulla carta meno forti e blasonate, deve stare attenta a non sottovalutare gli avversari».

 

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