«Noi economisti apprezziamo i bagarini: muovono le risorse in modo molto efficiente»

Paul Oyer, docente alla Stanford School of Business, al Venerdì: «I campioni dello sport sono come gli economisti: prendono decisioni valutando costi e benefici».

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Napoli 06/01/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Spezia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: stadio Armando Maradona

In un’intervista al Venerdì di Repubblica, l’economista Paul Oyer, docente alla Stanford School of Business, paragona gli sportivi di alto livello agli economisti.

«Nel prendere le decisioni che li portano a eccellere nelle loro specialità – come tirare un rigore a destra o a sinistra – applicano dei principi teorizzati dai grandi dell’economia. Nei mercati dove c’è molto in gioco – come il mondo dello sport professionistico – le persone imparano attraverso comportamenti ripetuti come valutare costi e benefici per ogni situazione di gioco, e prendere decisioni che gli economisti giudicherebbero ottimali».

Un’altra singolare concezione è quella che Oyer ha dei bagarini: li definisce preziosi per il mondo dello sport.

«Noi economisti li apprezziamo perché muovono in maniera efficiente le risorse. Il problema a monte è che per molti eventi sportivi – e ancora di più per i concerti – la domanda di biglietti è di molto superiore all’offerta, visto che stadi e arene hanno un numero fisso di posti. Creando un mercato secondario per i biglietti, i bagarini portano efficienza economica: rivendono i biglietti al prezzo più alto che le persone sono disposte a pagare, e questo fa sì che i biglietti vadano a coloro per i quali hanno più valore. Certo, questo non è un discorso di equità: ma in economia il criterio per stabilire quanto un bene abbia valore per me è quanto sono disposto a pagarlo. A mio avviso il danno che il bagarino porta a chi si trova a dover pagare di più per un biglietto, è minore del beneficio che il bagarino porta a chi vuole disfarsi di un biglietto o acquistarne uno a ridosso dell’evento, quando tutti gli altri sono già stati acquistati».

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