Costringono un giocatore a togliersi la tuta perché indegno di indossarla, arrestati tre ultrà dell’Avellino

È successo la notte del 4 maggio, dopo l'eliminazione della squadra ai playoff di Serie B. Identificati grazie alle telecamere di sorveglianza

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Tre ultrà dell’Avellino sono stati arrestati ieri per rapina aggravata ai danni dell’attaccante rumeno dell’Avellino Claudio Micovschi. Lo racconta il Corriere della Sera. Un 22enne e due 30enni, già colpiti da Daspo, sono finiti ai domiciliari per fatti risalenti alla sera del 4 maggio, quando l’Avellino è stato sconfitto nei playoff di Serie B con il Foggia. I tre hanno intercettato l’auto della vittima, che era in compagnia di un compagno, e lo hanno costretto a fermarsi, poi lo hanno fatto spogliare e si sono fatti consegnare la sua tuta ufficiale con pesanti offese, minacce e violenze fisiche, ritenendolo indegno di indossarla.

“Lungo la strada la sua auto fu affiancata da un’altra che la strinse obbligandola ad accostare. Poco dopo arrivò una terza macchina e poi un’altra ancora che si fermarono contromano davanti a quella del giocatore per impedirgli di partire. Ci sono le immagini di una telecamera del circuito di videosorveglianza cittadino che raccontano quei momenti. Si vendono quattro persone che si avvicinano a Micovschi, parlano con lui e si capisce che non è una chiacchierata amichevole. Che sfocia – ricostruirà poi la polizia incrociando le immagini con la testimonianza dell’atleta – in una punizione. Micovschi è costretto a sfilarsi da dosso la tuta della squadra e a consegnarla a quei tizi. Lo costrinsero a quel gesto perché, al pari dei suoi compagni, non lo ritenevano degno di indossare la divisa ufficiale dell’Avellino”.

Pare, aggiunge il quotidiano, che tra gli aggressori ci fosse anche una donna, che ancora non sarebbe stata identificata. Micovschi comunque non è l’unico giocatore irpino ad essere stato peso di mira.

“Almeno un altro giocatore sarebbe stato inseguito in auto, riuscendo però ad allontanarsi prima di essere bloccato”.

Il quotidiano ricorda le parole dell’amministratore delegato del club, Giovanni D’Agostino, in conferenza stampa. Non certo dichiarazioni distensive, anzi:

«è stata per tutto l’anno una squadra presuntuosa, non hanno dimostrato di essere degni di indossare questa maglia. Hanno sempre avut la pancia piena pensando sin dal ritiro al rinnovo dei contratti. Sono amareggiato per i settemila tifosi e un appello alla piazza va fatto. È giusto e normale che qualcuno si sfoghi nei nostri confronti, ma ora i veri responsabili è facile individuarli nei calciatori».

I tre arrestati sembrano averlo preso decisamente sul serio.

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