Onana: «Ho preso per sbaglio una pillola di mia moglie dopo il parto e mi è costato nove mesi per doping»

Il portiere dell'Ajax a Marca: «Era uguale alla pillola per il mal di testa. La Uefa ha riconosciuto l'errore, non migliora le prestazioni. Mi hanno dato del tossico, è stata dura»

Onana

Mg Torino 16/04/2019 - Champions League / Juventus-Ajax / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andre' Onana

André Onana è tornato a giocare a calcio, dopo nove mesi è tornato in campo a fare il suo lavoro che è quello di parare. Il camerunese portiere dell’Ajax è stato protagonista di una bizzarra vicenda di doping, almeno per come la racconta lui.

È stato squalificato a dodici mesi, successivamente ridotti a nove, per essere stato trovato positivo in Camerun. È tornato in campo, sempre in Camerun, lo scorso 13 novembre e racconta la sua odissea al quotidiano spagnolo Marca. È rientrato anche in Champions contro il Besiktas.

La storia comincia subito dopo la partita tra Ajax e Atalanta dell’ottobre 2020. Il portiere accusava un forte mal di testa.

Sono andato a prendere una medicina che mi era stata prescritta (Litacol), ma mia moglie, che aveva appena partorito, aveva una pillola simile (Lasimac) che viene utilizzata per la ritenzione idrica e l’ho presa per caso. Quando un mese dopo, mentre ero in Camerun, mi fu detto che il test era positivo alla furosemide, dissi al dottore: “Devi aver commesso un errore. Ho fatto più di 23 test nella mia carriera”.

E invece…

La Uefa ha riconosciuto che si è trattato di un errore perché Onana ha assunto una pillola che non aiuta a migliorare le prestazioni. Impariamo da tutto. Sono felice di essere tornato e voglio mettere in guardia gli sportivi d’élite, bisogna stare attenti perché gli errori non sono accettati nel nostro lavoro. Sei responsabile di tutto ciò che entra nel tuo corpo. Se bevi acqua contaminata, è colpa tua. È difficile da accettare, ma è la legge e ho dovuto scontare la mia pena.

Ha dovuto convivere con le accuse, accuse che lo hanno fatto dubitare di se stesso.

È incredibile come una pillola da 40 milligrammi possa distruggere la tua vita, la tua carriera, offuscare la tua immagine. Ho pensato: “Come posso dire ai miei genitori che sono risultato positivo al doping quando non ho mai fumato o bevuto in vita mia? La gente parla di doping, ma quello che ho preso, insisto, era una pillola per la ritenzione idrica. Ho visto tutto quello che è venuto fuori dalla stampa e ho pensato: “Sarei un tossicodipendente?”. Ho imparato e questa vicenda mi ha reso più forte.

 

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